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Esplode la polemica sullo sgambatoio per cani
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Esplode la polemica sullo sgambatoio per cani

Quanto è costata la realizzazione dello “sgambatoio” e in quale percentuale i costi sono stati sostenuti, direttamente, dagli amministratori? E quando si potrà sperare in una riapertura della chiesetta dell’ospedale S. Spirito di Nizza? Sulla scia di

Quanto è costata la realizzazione dello “sgambatoio” e in quale percentuale i costi sono stati sostenuti, direttamente, dagli amministratori? E quando si potrà sperare in una riapertura della chiesetta dell’ospedale S. Spirito di Nizza? Sulla scia di queste questioni, relative ad apposite interrogazioni presentate dal consigliere Pietro Balestrino, si è accesa una discussione animata nella seduta del consiglio comunale di martedì sera. La penultima seduta, tra l’altro, di questa legislatura. Relativamente all’area cintata in regione Campolungo, utilizzata dai proprietari di cani per permettere agli amici “a 4 zampe” di scorrazzare un po’ in libertà, Balestrino lamenta soprattutto la scarsa chiarezza in merito alla spesa sostenuta dalle casse comunali: «Si è scritto, anche sui giornali locali, che il progetto era stato finanziato con l’auto-tassazione degli assessori. Ma una delibera di luglio precisa un impegno di spesa del Comune per un importo di 2806 euro».

Secca la replica dell’assessore Valter Giroldi, che ha seguito direttamente la genesi dello “sgambatoio”: «Si era parlato di un costo complessivo di circa 4000 euro di spesa. Nei 2806 euro, Iva compresa, della delibera sono contemplati gli scavi, per 915 euro, l’allacciamento all’acquedotto per la fontanella a cura di SAP, per 671 euro, più allacciamento alle tubature, installazione di un faro per la luminosità notturna e la realizzazione dei tabelloni. Altre spese, come la recinzione, sono state possibili grazie alla libera donazione di noi assessori e del sindaco». Sebbene il calcolo sull’importo sia molto semplice, Giroldi precisa di non voler dettagliare questa parte di conti: «È stata una mia libera donazione da cittadino, come quella che farei a un’associazione di volontariato, e in quanto tale non ritengo di divulgare l’entità della mia quota».

Vivace anche la discussione sulla chiesetta dell’ospedale S. Spirito, ormai chiusa da tempo all’accesso del pubblico a causa di alcune crepe. Balestrino ha contestato una dichiarazione del sindaco Flavio Pesce, che durante un incontro all’Auditorium Trinità aveva definito l’interdizione all’accesso del piccolo edificio un “incauto provvedimento”. Il primo cittadino ribadisce di essere ancora della stessa opinione: «Da non tecnico, la chiusura mi è sembrata un intervento sproporzionato rispetto ai danni». Pungolato sui tempi di riapertura, Pesce è pragmatico: «La pratica è aperta, ma i tempi sono quelli del Ministero dell’Interno, proprietario dell’immobile. Come Comune non abbiamo voce in capitolo».

Fulvio Gatti

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