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Attualità

Estate all'ombra del campanile
tra giochi, sport gite e laboratori

Terminato l'anno scolastico, uno degli appuntamenti più attesi per bambini e ragazzi di elementari e medie si conferma quello con l'Estate ragazzi organizzata dalle parrocchie della Diocesi.

Terminato l'anno scolastico, uno degli appuntamenti più attesi per bambini e ragazzi di elementari e medie si conferma quello con l'Estate ragazzi organizzata dalle parrocchie della Diocesi. Nel novero di quelle organizzate in città ? tra cui San Pietro, Santa Maria Nuova, Nostra Signora di Lourdes, Don Bosco, Tanaro (Cappellania di via Scotti), scuola paritaria Mazzarello ? l'oratorio di San Pietro conta attualmente un centinaio di partecipanti e 25 animatori. «Quest'anno ? spiega il parroco don Mauro Canta ? il tema trattato dal nostro centro estivo riguarda la cura delle relazioni nella quotidianità: da quelle con Dio e la famiglia a quelle con gli amici, il divertimento e il tempo libero. Nello specifico, ai bambini dei primi anni delle elementari si trasmettono i contenuti in questione attraverso il gioco, mentre per i più grandi, in particolare per i ragazzi delle medie, sono previsti anche alcuni momenti di riflessione».

Iniziato dopo il termine delle scuole, il centro estivo chiuderà ufficialmente i battenti con la festa di sabato. «Le attività ?- annota don Canta -? si svolgono da lunedì a venerdì, dalle 7.30 alle 17.30. La giornata tipo inizia con un momento di accoglienza, per "scaldare i motori," cui segue un'ora di compiti delle vacanze. Dopodiché ci si dedica ai tornei sportivi, come pallavolo e bowling. Al riguardo, quest'anno abbiamo introdotto qualche sport un po' più insolito, come dodgeball e bennington. Tra i momenti più apprezzati dai ragazzi, la visita, venerdì scorso, di Matteo Piano, ex animatore della parrocchia, oggi membro della squadra nazionale di pallavolo e giocatore nel Modena. La nostra giornata ? aggiunge il parroco ? prosegue con diverse attività di laboratorio, dal teatro al ballo, affinché i ragazzi possano esprimere al meglio le attitudini personali in campo artistico e creativo. Dopo il pranzo all'asilo Regina Margherita, in via Bocca, gli animatori curano poi una scenetta, inerente all'argomento della giornata, cui segue un confronto. Il programma pomeridiano prevede quindi la merenda, un gioco a squadre e per finire un momento di preghiera. Una volta a settimana, inoltre, si celebra insieme la messa».

Tra le iniziative del centro estivo anche la visita, già avvenuta, a due parchi acquatici e l'imminente trasferta all'agrigelateria di Poirino. Più in generale, circa il valore dell'esperienza in oratorio, don Canta afferma: «Venire qui non significa avere la possibilità di un "parcheggio," ma è una scelta vera e propria della famiglia, per trasmettere ai giovani l'insegnamento di Gesù e nello stesso tempo fare sviluppare le loro attitudini "all'ombra del campanile". In questo senso, sia le istituzioni sia la Chiesa dovrebbero valorizzare e sostenere ulteriormente l'attività degli oratori. A volte, invece, ci si sente un po' soli. Tuttavia, siamo stati incoraggiati dalla Conferenza Episcopale Italiana del 2013 nell'ambito della nota pastorale "Il laboratorio dei talenti" sulla missione degli oratori. Inoltre, quest'anno, per la prima volta, è nato qui un Consiglio dell'oratorio, dove si decidono le linee guida. Stiamo valutando anche un discorso associativo con l'Associazione dell'Azione Cattolica, nell'ottica di creare una maggiore rete a livello locale tra più oratori».

Intanto, in riferimento all'Enciclica papale "Laudato Si'" è stata organizzata giovedì scorso una giornata sul tema del Creato tra gli oratori di San Pietro, Santa Maria Nuova, Cattedrale e Santa Caterina.
Quanto agli animatori, don Canta riferisce: «Personalmente, richiedo che partecipino alle attività dell'anno pastorale e che poi frequentino naturalmente il corso per diventare appunto animatori ed educatori. In quanto tali devono possedere bontà d'animo, gioia, allegria e disponibilità. Si tratta, infatti, di servizio e volontariato, spesso controcorrente rispetto ai coetanei. Inoltre, è uno scambio reciproco con i bambini da seguire in questo percorso, al quale collabora, non da ultimo, una trentina circa di volontari adulti, tra cui mamme e nonne. Come testimonia Sara, 23 anni, da dieci animatrice. «E' un'esperienza senza cui non potrei più vivere e sempre motivo di soddisfazione. In quest'arco di tempo, i bimbi sono un po' cambiati, nel senso che appaiono meno abituati a giocare insieme, per la troppa tecnologia».
E' invece alla sua prima esperienza come animatrice Linda, 14 anni. «Mi sentivo in dovere ? confida ? di condividere certi valori con i bimbi, cui bisogna sempre regalare un sorriso e riservare gentilezza».

Manuela Zoccola

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