Riportare al centro dell’azione politica cittadina le tematiche dell’ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, una mobilità sostenibile, ma anche la valorizzazione del patrimonio territoriale, ad esempio i fossili, che Asti ha la fortuna di possedere. Sono soprattutto queste le linee guida che la lista Europa Verde si propone di perseguire insieme alla coalizione di centrosinistra guidata dal candidato a sindaco Crivelli. Sabato, al circolo Nosenzo, Europa Verde ha ufficializzato la corsa per le elezioni comunali a sostegno di Crivelli e ufficializzato i candidati al Consiglio comunale. I Verdi portano avanti una visione molto diversa dall’attuale amministrazione che, a detta loro, sui temi ambientali ha fatto poco o nulla.
«Questo Consiglio comunale – ricorda il portavoce Giuseppe Sammatrice – non ha neanche risposto alla nostra mail sulla proposta di iniziativa popolare per il ripristino delle ferrovie sospese in Piemonte». Presente alla conferenza stampa di sabato anche Elena Grandi, assessore all’Ambiente del Comune di Milano che ha ricordato come «il primo obiettivo è quello di sconfiggere i governi di centrodestra delle città: solo così la transizione ecologica non sarà solo uno slogan perché è proprio dal governo delle città che si assumono decisioni reali e strategiche».
Crivelli, ringraziando Europa Verde dell’appoggio, ha invece sottolineato come «la pandemia e altre epidemie siano iniziate per incuria del pianeta tramite spillover (salto di specie)» e ha aggiunto «che bisogna intervenire su questo tema perché Asti è una città molto inquinata». Ma è stato il candidato consigliere Gianfranco Miroglio a illustrare vari aspetti negativi del capoluogo «su cui è necessario intervenire al più presto» per invertire la rotta.
«Abbiamo assistito alla farsa della partecipazione dei cittadini al tavolo della mobilità che è stato interrotto appena qualcuno ha mosso critiche sulle scelte operate – osserva Miroglio – Ma che siamo in condizioni di grande disagio lo dicono le classifiche nazionali che ci mettono sempre in zona retrocessione su tutto e dove non lo siamo ancora, ci stiamo andando».
Tanti gli esempi fatti da Miroglio: dal ritorno ai cassonetti al posto della raccolta porta a porta allo sviluppo di un piano del traffico «obsoleto», dalla mancanza di un progetto di educativa territoriale anche, ma non solo, su tematiche ambientali alle proposte di un brand territoriale che trascura il patrimonio fossilifero in favore della sola enogastronomia. Per Miroglio «Asti deve tornare a essere la città dei bambini e bisogna rivedere il problema delle disabilità, ma non semplicemente spianando i marciapiedi laddove ci siano i buchi perché occorrono progetti condivisi con le associazioni che si occupano del tema».
Ancora più lapidario il commento del candidato Gianfranco Monaca: «Con l’amministrazione uscente, con cui ho avuto a che fare, mi sono sempre trovato in una situazione di marchesato del Grillo. Io invece penso che Asti si meriti un leader e non un padrone».