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Elena Chiorino
Attualità
Crisi Embraco

Ex Embraco, l’assessore regionale Elena Chiorino e i sindacati chiedono di sbloccare la cassa Covid

Predisposto un emendamento al DL Sostegni per permettere alla curatela fallimentare di accedere alla CIGS senza oneri

Primo Maggio amaro per i lavoratori dell’ex Embraco, oggi in piazza a Nichelino per la Festa del Lavoro. Un lavoro che si allontana sempre di più tra il progetto di rilancio ministeriale Italcomp, diventato ormai una chimera, e le promesse della cassa Covid da parte del ministro Orlando impossibile da esigere per la normativa capziosa che rende difficile alle procedure concorsuali richiederla.

Ieri mattina l’assessore al lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino ha convocato una conferenza stampa congiunta con i sindacati Fim, Fiom, Uilm e Uglm nella quale ha annunciato la predisposizione di un emendamento al testo “ex Art. 43 bis D.L 109/2018“  del DL Sostegni nel quale si chiede di inserire l’esonero dal pagamento delle quote di accantonamento del TFR e degli altri oneri per le società sottoposte a procedura fallimentare o in amministrazione straordinaria.

Questa soluzione permetterebbe alla curatela fallimentare della Ventures-ex Embraco di accedere alla CIGS, finora non richiesta proprio per il timore di dover sostenere ulteriori costi.

«Abbiamo bisogno di capire se c’è una volontà politica da parte del Ministro del Lavoro nel voler trovare una soluzione per i lavoratori di Riva di Chieri – ha detto Chiorino – o se invece si voglia solo rinviare il problema a data da destinarsi senza rendersi conto che il tempo sia quasi esaurito, soprattutto per le famiglie piemontesi».

I sindacati si sono detti sconcertati che Ministero del Lavoro e Inps non si parlino per predisporre un provvedimento ad hoc che superi la difficoltà dell’applicazione della cassa Covid ai lavoratori dell’Embraco, ammortizzatore che permetterebbe di prendere tempo per ridiscutere il progetto Italcomp.

«Lunedì 26 aprile – aggiunge Chiorino – abbiamo scritto una lettera con i sindacati indirizzata al Ministro Orlando per richiedere, con la massima urgenza, di verificare l’utilizzo di ammortizzatori sociali applicabili al contesto e garantire la copertura finanziaria ai lavoratori Embraco dal 23 luglio. Non ricevendo alcun riscontro, giovedì scorso abbiamo inviato ulteriore sollecito. Ora più che mai è indispensabile che Ministero del Lavoro e Inps si siedano allo stesso tavolo per trovare quella “formula fiscale” che tuteli i lavoratori fintanto che il progetto Italcomp non riesca a decollare. Senza un intervento “ad hoc” del ministero l’INPS  non può attivare alcuna l’istruttoria».

Un appello che l’assessora al lavoro, in concomitanza della festività del 1° maggio, ha voluto rilanciare nella speranza di ricevere un riscontro tempestivo.

«E’ evidente che il progetto Italcomp sia valido – sottolinea Chiorino – lo dimostra l’interesse di uno e più gruppi stranieri, ma non dobbiamo permettere che un colosso straniero, come nel caso della NIDEC, giapponese di proprietà, leader mondiale nella componentistica elettrica ed elettronica, ci privi di un progetto di rilancio industriale, coerente con le competenze storiche dello stabilimento di Embraco: l’esperienza ci insegna che le riqualificazioni e le riconversioni industriali funzionano, soprattutto quando recuperano e valorizzano le competenze di prodotto di un sito. E il progetto Italcomp intercetta questa congenialità d’esperienza».

E’ necessario più che mai fare in fretta, sostengono Chiorino e sindacati rinnovando l’appello anche agli istituti di credito perché credano nel progetto di riconversione Embraco e concedano la possibilità di dare respiro ad una realtà industriale in grado, con le giuste garanzie, di fare da volano allo sviluppo di un settore economico strategico per il nostro Paese.

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