Ancora una volta, ieri mattina, lavoratori ex Embraco e sindaci sono scesi in piazza a Torino, fianco a fianco, per protestare contro il silenzio del governo sul progetto di salvataggio e rilancio del polo elettrodomestici italiano che va sotto il nome di Italcomp.
In piazza Castello, davanti alla prefettura, i manifestanti hanno voluto ricordare alle istituzioni che manca solo un mese al termine oltre il quale i licenziamenti dei 400 lavoratori dello stabilimento rivese diventino definitivi.
«Non c’è più tempo per studiare dossier – dice il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero – i lavoratori tra un mese vedranno scattare i licenziamenti e hanno bisogno di una qualche certezza, di concreti atti da parte del governo, a cominciare dal trovare una soluzione alla cassa integrazione che scadrà a luglio. Il progetto Italcomp esiste ancora o è rimasto nella testa dell’ex ministro Patuanelli, del sottosegretario Alessandra Todde e del commissario straordinario Maurizio Castro, visto che dal ministro allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti non giungono segnali?».
Il ministro Giorgetti è il più evocato da sindacalisti, lavoratori e amministratori locali.
«La soluzione esiste – ribadisce Ugo Bolognesi della Fiom Cgil – basta avere la volontà politica di applicarla. Le garanzie statali ci sono. La produzione può partire. Noi chiediamo che entro una settimana ci dicano il giorno e l’ora della convocazione al Mise, il sabato, la domenica, la notte, quando vogliono. Noi veniamo a Roma perché questo progetto non può non essere messo in atto. Settecento famiglie non possono essere prese in giro dopo che gli è stata prospettata una soluzione».
Il viceprefetto ha ricevuto una delegazione di manifestanti ma dalla riunione nulla è emerso sulla richiesta di convocazione da parte del ministro Giorgetti.