Da ieri mattina lavoratori Embraco-Whirlpool e sindacati sono riuniti in presidio permanente in piazza Castello a Torino, davanti alla Regione Piemonte. L’iniziativa è organizzata da Fim, Fiom, Uilm, Uglm Torino per tenere accesa l’attenzione sulla prossima scadenza del 22 luglio, all’indomani della quale, senza una risposta adeguata dal governo, i 406 lavoratori saranno tutti definitivamente licenziati e senza ammortizzatori sociali.
Questa mattina alle 10 il presidente Alberto Cirio ha convocato un incontro in Regione dal quale le sigle sindacali si attendono risposte concrete sulla ricerca di una soluzione convincente che superi le promesse finora non mantenute.
Dal Partito Democratico arriva la solidarietà per voce del segretario regionale Paolo Furia e una possibile prima risposta sul prolungamento della cassa integrazione:
«Esprimo la solidarietà del Pd piemontese nei riguardi della mobilitazione dei lavoratori ex Embraco di questi giorni – dice Furia – nel prossimo Decreto Sostegni in discussione in queste ore, al fine di garantire il sostegno al reddito a tutti i lavoratori interessati dall’intervento della CIGS per cessazione di attività, verrà inserita una norma che consentirà di proseguire per ulteriori 6 mesi la cassa integrazione per cessazione di attività in corso previa stipula di un nuovo accordo in sede Ministeriale alla presenza di Mise e della Regione interessata. Questa misura, fortemente voluta dal Partito Democratico, consentirà di sventare i licenziamenti dei lavoratori ex Embraco attraverso il finanziamento di un ammortizzatore sociale dedicato. Lo strumento, come sempre in questi casi, dovrà essere richiesto dal curatore fallimentare. Nel frattempo è urgente proseguire al Mise il confronto sul futuro, perché non si può estendere l’ammortizzatore sociale all’infinito e, soprattutto, i lavoratori hanno diritto a lavorare».
Lo stallo della vertenza non permette di essere ottimisti. Gli annunci sulla ripresa del piano Italcomp sono stati troppe volte seguiti da quelli sull’abbandono del progetto.
I lavoratori aspettano e intanto piantano letteralmente le tende in piazza Castello. Non sarà facile ignorarli.
Foto di Ugo Bolognesi, segretario Fiom Cgil Torino