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Mostra faccio quello che voglio
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“Faccio quello che voglio!”: al liceo Vercelli la mostra che vede protagoniste le donne

Composta da venti pannelli, celebra chi ha scelto un percorso professionale o sportivo che nell’immaginario collettivo è ancora considerato maschile

«Ho sempre lavorato nei cantieri. Non dico sia stato tutto facile, anzi. All’inizio i colleghi erano molto diffidenti nel vedermi alla guida di questi mezzi, ma i dubbi svanivano nel momento in cui ero all’opera. E’ un ambiente duro, ma anche composto da persone concrete che si basano sui fatti e, se sai lavorare bene, riconoscono il tuo valore. Ne vado molto fiera».
Sono le parole dell’astigiana Serena Trevisano, palista della distilleria Vieux Moulin di Costigliole, che si possono leggere tra i pannelli che compongono la mostra fotografica “Faccio quello che voglio!”. Ideata e realizzata dalle fotografe e videomaker Simona Fiore e Francesca Gentile, è stata inaugurata al liceo scientifico Vercelli, dove sarà visitabile fino a giovedì 22 febbraio.
Richiesta dalla scuola in collaborazione con il Soroptimist club, è già stata ospitata, a partire dallo scorso settembre, all’Archivio di Stato di Torino, al Polo universitario astigiano e all’istituto Artom.

La mostra

La mostra celebra quelle donne che sono andate oltre le convenzioni, scegliendo un percorso professionale o sportivo che nell’immaginario collettivo è ancora considerato maschile.
«Il nostro obiettivo – affermano Simona Fiore e Francesca Gentile – è innanzitutto quello di favorire la nascita di un sentimento di sicurezza nelle ragazze per affrontare la vita e il lavoro, scardinando alcuni stereotipi ancora dominanti nel modo di pensare, anche del mondo femminile. Ad esempio, la sensazione di non essere in grado di farcela da sole, senza l’aiuto di un marito o un compagno, di non essere in grado di lavorare insieme ad altre donne, e, ovviamente, di non poter accedere a settori considerati prettamente maschili, da alcuni tipi di sport al campo Stem, che comprende gli ambiti prettamente scientifici. Rappresenta quindi un messaggio di sensibilizzazione per tutti, in modo che la mentalità possa davvero cambiare».

I pannelli

La mostra si compone di venti pannelli, ciascuno dedicato ad una protagonista. A corredo delle immagini, colte durante alcuni momenti della giornata lavorativa, una didascalia raccoglie, oltre ai dati della persona ritratta, un suo breve intervento che racconta i traguardi raggiunti. A seconda dell’ambito vengono inoltre fornite alcune informazioni a carattere statistico per fornire una visione generale della partecipazione femminile al lavoro in Italia.
Inquadrando con lo smartphone i QR code su ogni pannello, poi, si accede a contenuti multimediali relativi a ciascuna donna. Si va dalla sassofonista alla donna pugile, da chi ha scelto di pilotare aerei a chi lavora in officina. Tra loro anche tre astigiane: l’imprenditrice vinicola Monica Monticone, presidente provinciale Coldiretti; Elena Borra, che gestisce la distilleria di famiglia “Vieux Moulin” di Costigliole e, appunto, Serena Trevisan, che fa la palista nella stessa distilleria.

I commenti

«Questa iniziativa – commenta la dirigente scolastica del liceo Vercelli, Cristina Trotta – è un’attività di sensibilizzazione contro gli stereotipi di genere, in quanto dimostra come la donna possa realizzarsi anche a livelli elevati in professioni considerate prettamente maschili. Un messaggio costruttivo in una scuola come la nostra dove si coltivano le discipline Stem».
«Questa iniziativa, che ci ha visti collaborare – aggiunge Maria Gabriella Saracco, presidente del Soroptimist Asti – rientra pienamente tra i nostri obiettivi. Lavoriamo da sempre per la promozione della donna in ambito lavorativo e, nello specifico quest’anno, abbiamo allo studio, con il Coni provinciale, progetti per ridurre la differenza di genere in ambito sportivo».
La mostra, ad ingresso libero, può essere visitata negli orari di apertura al pubblico della scuola. Info: 0141/215370.

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