Il grido d'allarme lanciato durante un convegno da Gianni Valente, che guida lAcli provinciale. Secondo i relatori, occorrono misure concrete di sostegno e supporto alle famiglie, come limplementazione degli asili nido. Il presidente regionale Tarasco: «Cittadini al limite, non progettano e non risparmiano»
«Il 50% degli studenti nelle scuole superiori astigiane proviene da famiglie separate. In molti faticano a sostenere i costi di libri, materiale e tasse scolastiche. E, quindi, ormai molti genitori preferiscono consigliare ai figli gli istituti professionali piuttosto che i licei, in quanto un percorso di studi più breve consente lingresso di un nuovo reddito in famiglia in tempi più rapidi».
Con queste parole Gianni Valente, presidente provinciale Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani), ha dato il via al seminario sulle condizioni socioeconomiche delle famiglie piemontesi svoltosi venerdì al centro culturale San Secondo. «A fronte di questi dati ha proseguito Valente si avverte pressante lesigenza che al centro di tutte le agende sia a livello nazionale che locale debba essere collocata la famiglia con misure concrete di sostegno e supporto come limplementazione degli asili nido».
«Il Comune è il primo referente per le famiglie in difficoltà ha detto il sindaco Fabrizio Brignolo anche se purtroppo, anche a causa dei tagli dei trasferimenti, ci troviamo a fare i conti con risorse sempre più limitate. Tuttavia stiamo cercando nel nostro piccolo di adottare delle misure per arginare la crisi che è sia economica che culturale. Abbiamo ad esempio modulato la tassazione Imu chiedendo sacrifici maggiori a chi ha redditi elevati e, anche in assenza di una regolamentazione nazionale, adotteremo il quoziente famigliare già nella predisposizione del Bilancio 2013».
Nella sua relazione il presidente regionale Acli, Massimo Tarasco, ha riflettuto sui risultati dellindagine Da consumatori a consumati svolta dallassociazione in Piemonte e rivolta alle persone dai 30 ai 45 anni. «Le famiglie sul nostro territorio sono al limite sia sul versante della sostenibilità economica quotidiana sia su quello della progettualità e dellinvestimento sul futuro. Ma esse possono essere anche una risposta nuova, un soggetto capace di sviluppo ed innovazione se messe in grado di essere risorsa. Per questo motivo noi come Acli riteniamo sia urgente generare nuovi strumenti e politiche per dare speranza alle famiglie e metterle nelle condizioni di costruire il proprio avvenire».
A partire da questi obiettivi e confrontandosi con strutture acliste sul territorio, il Consiglio regionale Acli vuole concentrare la propria azione sociale, oltre al tema del lavoro, anche su alcune aree tematiche del Welfare: limmigrazione e il socio sanitario. «Allo scopo ha spiegato Tarasco si è formato il Gruppo di lavoro regionale Welfare con lobiettivo di stimolare e sostenere le azioni svolte a livello provinciale. Inoltre un approfondimento interno che abbiamo intenzione di organizzare nei prossimi mesi è sul piano socio sanitario della Regione Piemonte, continuando nel frattempo a seguire con estrema attenzione le iniziative già presenti sui territori sulle tematiche dellimmigrazione». Poiché le questioni locali vanno inquadrate in un panorama nazionale il presidente Tarasco ha così concluso: «Le Acli piemontesi invitano i cittadini ad andare a votare non solo come diritto, ma come vero e proprio dovere civico. Per la prossima legislatura è opportuna e necessaria una salda e ampia maggioranza di centro-sinistra, che sappia da un lato meglio coniugare rigore ed equità e dallaltro dare segnali di rilancio allItalia».
Bartolo Gabbio