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Padre Pino Puglisi
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Ferlisi (Pd): «L’amministrazione di Asti ignora l’intitolazione della palestra a padre Pino Puglisi»

La consigliera comunale, membro della Commissione Toponomastica, torna sulla petizione depositata in Comune l’anno scorso per ricordare la figura del sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993

A poco meno di un anno dalla proposta formale di intitolare la nuova palestra in via Rosa a padre Pino Puglisi, l’amministrazione comunale di Asti non ha ancora convocato la Commissione Toponomastica per discuterne, lasciando un silenzio che genera delusione e amarezza. Presentata nel novembre 2023 e sostenuta da cittadini, associazioni locali e le più alte cariche istituzionali, religiose e governative della città, la petizione chiedeva di ricordare la figura di Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, come simbolo di lotta alla criminalità e guida per i giovani.

Il sacrificio di Puglisi, che dedicò la sua vita all’impegno sociale per sottrarre i ragazzi del difficile quartiere Brancaccio di Palermo alla malavita, rappresenta un esempio di coraggio e giustizia. Intitolare a lui un luogo frequentato principalmente da giovani e studenti avrebbe un valore straordinario per la città di Asti, trasmettendo alle nuove generazioni quei principi di legalità, inclusione e responsabilità civica di cui c’è oggi più che mai bisogno.

Nonostante il supporto trasversale alla proposta, firmata anche dal Prefetto di Asti, dal Questore, dal Procuratore della Repubblica, dal Vescovo e da numerose associazioni come Libera, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Rasero, non ha mostrato alcun segnale di voler procedere. Non solo: il sindaco, presidente della Commissione Toponomastica, ha apertamente dichiarato che non convocherà la commissione per discutere dell’intitolazione. Al contrario, ha espresso l’intenzione di proporre il cambio di intitolazione di un Palazzo del Comune dedicato a Nelson Mandela, motivando tale scelta con la necessità di dare visibilità a personaggi astigiani, ritenendo che figure di rilievo internazionale come Mandela non siano conosciute abbastanza dalla popolazione.

Questa decisione, oltre a sminuire il valore universale di un simbolo di pace come Mandela, dimostra una visione limitata del ruolo educativo che figure come Puglisi e Mandela possono giocare per la formazione morale delle nuove generazioni. Mandela, come padre Pino Puglisi, ha combattuto per la giustizia e la dignità umana in contesti di oppressione, diventando faro di speranza e ispirazione per milioni di persone nel mondo.

«Ho difeso l’intitolazione a Mandela come simbolo di pace e ribadito, ancora una volta, l’importanza della figura di don Puglisi, che ha combattuto e pagato con la vita il suo impegno contro la mafia,» afferma Maria Ferlisi, membro di minoranza della Commissione Toponomastica. «Sapere oggi, 15 settembre, anniversario del suo assassinio, che nulla è stato fatto per discutere della proposta d’intitolazione, lascia amareggiati e delusi.»

L’inazione dell’amministrazione comunale su questa proposta è un segnale preoccupante, che rischia di privare la città di un’opportunità unica per onorare due grandi simboli di giustizia sociale, il cui esempio potrebbe essere fondamentale per la crescita etica e civile delle future generazioni astigiane.

Maria Ferlisi – componente commissione Toponomastica del Comune di Asti

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