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Ferlisi (PD): «Non si può morire di lavoro: è urgente agire per prevenire altre tragedie»

La consigliera comunale auspica maggiori interventi e più attenzione da parte del legislatore affinché si riducano gli incidenti sul lavoro

In merito al gravissimo incidente sul lavoro avvenuto nella frazione di Quarto, alle porte di Asti, riceviamo e pubblichiamo una riflessione della consigliera comunale del PD, Maria Ferlisi.

L’incidente sul lavoro avvenuto recentemente a Quarto, dove un giovane operaio di 32 anni, Nicola C., è rimasto gravemente folgorato mentre lavorava su un capannone della A2A, è l’ennesima dimostrazione di quanto sia urgente e necessario un intervento concreto per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Nicola, padre di un bambino di un anno, stava eseguendo dei lavori di ripristino dell’illuminazione quando è stato investito da una scarica elettrica, finendo in arresto cardiaco. Ora lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti.

Purtroppo, questo non è un caso isolato. Nel solo Piemonte, nel 2023, abbiamo registrato 75 vittime per incidenti sul lavoro e oltre 39.000 denunce di infortunio. Questi numeri, già di per sé drammatici, non tengono conto dei tanti infortuni non denunciati, spesso legati al lavoro nero o grigio, né delle numerose malattie professionali che emergono solo dopo anni di esposizione a rischi come mesoteliomi, malattie causate da polveri o sostanze chimiche, e condizioni di stress. Questi dati richiamano la nostra attenzione sulla necessità di un intervento deciso.

Ritengo sia indispensabile potenziare la formazione e la vigilanza nei settori più a rischio come agricoltura, edilizia, logistica e industria a basso valore aggiunto. La formazione deve essere non solo erogata, ma anche verificata nella sua efficacia, affinché i lavoratori siano veramente preparati a riconoscere e gestire i rischi.

Questo tragico episodio mi porta a riflettere su una pratica purtroppo diffusa, quella degli appalti al massimo ribasso. Sebbene non conosca con certezza i dettagli specifici di questo caso, troppo spesso vediamo come, per risparmiare pochi euro, si finisca per trascurare la sicurezza dei lavoratori. È una modalità che mette in secondo piano la vita e la salute delle persone, con conseguenze che possono essere devastanti.

È altrettanto fondamentale migliorare l’incrocio dei database e degli strumenti informatici per una gestione più efficiente e tempestiva delle informazioni relative alla sicurezza sul lavoro. Ciò richiede un coordinamento più stretto tra i vari enti coinvolti, come SPRESAL, INAIL, INPS, NAS e l’Ispettorato del lavoro, e l’assunzione di un numero maggiore di medici e tecnici qualificati.

Inoltre, bisogna intensificare i controlli per combattere il lavoro nero e grigio, applicando sanzioni severe per chi non rispetta le norme di sicurezza. Solo attraverso un controllo rigoroso si può ridurre il numero di incidenti e migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Il mio pensiero va a Nicola e alla sua famiglia, così come a tutte le vittime di incidenti sul lavoro. Non possiamo accettare che si rischi la vita per lavorare. Dobbiamo impegnarci tutti, a partire dalle istituzioni, per trasformare questa drammatica realtà, investendo nella prevenzione, nella sicurezza e nella tutela della salute dei lavoratori. Ogni giorno che passa senza agire è un giorno in cui si espongono inutilmente altre vite al rischio di incidenti tragici e prevenibili.

Maria Ferlisi
Capogruppo PD Consiglio Comune di Asti

[foto di repertorio]

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