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Ferraris, Fiorio e Ferrero:sabato la sfida in vista delle elezioni
Attualità

Ferraris, Fiorio e Ferrero:
sabato la sfida in vista delle elezioni

Dalle 8 alle 21 seggi aperti per le primarie del Partito Democratico, chi vincerà avrà la certezza di entrare in Parlamento. Possono votare gli elettori del 25 novembre e gli iscritti al Pd, gli organizzatori chiedono un contributo di 2 euro

Sabato anche gli astigiani potranno partecipare alle Primarie per la selezione del 90% delle candidature del Partito Democratico in vista delle elezioni parlamentari che si svolgeranno il 24 e 25 febbraio 2013. La consultazione avverrà solo nella giornata del 29 dicembre dalle 8 alle 21 e gli elettori, muniti di documento d’identità e tessera elettorale del proprio Comune di residenza, potranno votare accedendo alle sezioni già individuate durante le Primarie di novembre che hanno eletto Bersani leader della coalizione di centrosinistra.

In Provincia i seggi saranno gli stessi dell’altra volta suddivisi per sezioni mentre ad Asti, oltre al seggio itinerante su chiamata (0141/593217) gli elettori potranno votare in piazza San Secondo 1, al circolo Waya di corso Pietro Chiesa 20, nell’ex circoscrizione Asti Sud e nel circolo di piazzale Manina 2 (clicca qui per l'elenco dei seggi). Gli astigiani in corsa sono Francesca Ferraris, segretaria provinciale del PD, Giorgio Ferrero, neo consigliere dell’Asp e Massimo Fiorio, l’unico già in parlamento in cerca della terza riconferma.

Potranno partecipare al voto per la selezione delle candidature gli elettori compresi nell’Albo delle Primarie dell’Italia “Bene Comune” e quelli iscritti al PD nel 2011 che abbiano rinnovato l’adesione fino al momento del voto. Per votare sarà necessario scrivere sulla scheda la propria preferenza ma sarà possibile dare anche una doppia preferenza indicando un nome maschile e uno femminile. Sabato sera si conosceranno i risultati della consultazione e si saprà chi, tra i tre sfidanti, avrà accesso ad un posto “blindato” nella lista dei papabili e chi, invece, dovrà accontentarsi di posizioni più in basso dalle quali sarà più difficile entrare in Parlamento.

r.s.

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