E' stato un risultato, quello ottenuto nelle votazione europee appena concluse, i cui dati positivi sembrano aver sorpreso lo stesso Partito Democratico. Non tanto per la vittoria in se, ma per la
E' stato un risultato, quello ottenuto nelle votazione europee appena concluse, i cui dati positivi sembrano aver sorpreso lo stesso Partito Democratico. Non tanto per la vittoria in se, ma per la percentuale con cui questa è arrivata, ovvero con oltre il 40% delle preferenze sia in provincia di Asti che nel capoluogo. Un dato che sembra essere almeno di una decina di punti superiore rispetto alle previsioni. «Un dato storico», commenta il segretario Pd di Asti Giorgio Ferrero, che sottolinea come il Partito democratico sia in testa anche in diversi comuni. Un risultato che conferma come la legittimazione per Renzi sia forte.
Per il Pd, probabilmente gli elettori hanno infine scelto, in quella che viene definita come una votazione referendum tra Matteo Renzi e Beppe Grillo, l'alternativa in grado di fornire un progetto concreto per il cambiamento; un cambiamento con un progetto e non «un salto nel buio». Cambiamento che molti si aspettano davvero. Una forza, quella guidata da Renzi, che «parla al mondo produttivo e non solo».
«E' una grande opportunità» continua il segretario Giorgio Ferrero, «non bisogna sprecarla», ricordando come oramai «non siamo più una forza da 25%». l'Italia, prosegue il segretario Ferrero, è un paese dove la forza di centro sinistra è in crescita «pur governando», sottolinea Ferrero. Un modello che potrebbe essere esportato in Europa. Ancora da definire il capitolo delle elezioni, ma le più probabili sembrano essere i Popolari e il Pse.