Cerca
Close this search box.
Ferrero: «Unesco e sviluppo agricolo,un piano a Bruxelles entro l'autunno»
Attualità

Ferrero: «Unesco e sviluppo agricolo,
un piano a Bruxelles entro l'autunno»

I fondi strutturali europei e il nuovo Piano di sviluppo rurale a sostegno dell'Unesco. O, se si preferisce, il fresco riconoscimento ottenuto a Doha come volano per far ripartire gli investimenti

I fondi strutturali europei e il nuovo Piano di sviluppo rurale a sostegno dell'Unesco. O, se si preferisce, il fresco riconoscimento ottenuto a Doha come volano per far ripartire gli investimenti in agricoltura. Questo il senso della "nota" che l'assessore all'agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, ha diffuso a margine della riunione della giunta del due luglio scorso. Tre righe, scarne, nelle quali Ferrero informa che nell'incontro «si è discusso sulla valorizzazione dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, tramite un collegamento tra i nuovi fondi strutturali europei e il nuovo Piano di sviluppo rurale». Bisogna leggere tra le parole per scoprire il nesso, neppur troppo difficile da immaginare, tra mondo rurale e Unesco. D'altronde, l'inserimento tra i siti Patrimonio dell'Umanità riguarda proprio il territorio agricolo, in particolare la coltivazione della vite, e quanto vi gira attorno.

«Il riconoscimento Unesco non è il fattore scatenante di questo progetto -? dice Giorgio Ferrero – Ma, com'è facile comprendere, quest'importante traguardo raggiunto è certamente un punto strategico, basilare che può portare valore aggiunto a quanto abbiamo pianificato». In questi giorni, infatti, l'assessorato «sta lavorando alla predisposizione del progetto che formerà il piano di sviluppo rurale che contiamo di presentare a Bruxelles entro l'autunno» spiega l'assessore. In cassa, all'Unione Europea, ci sono 1 miliardo e 90 milioni destinati allo sviluppo agricolo piemontese, spalmati su sette anni. «In questo lasso di tempo dovremo raccogliere, verificare e finanziare i progetti che arriveranno dal territorio per la valorizzazione delle imprese agricole e degli insediamenti rurali». Su quali segmenti poggino i progetti finanziabili è lo stesso Giorgio Ferrero a chiarirlo. E, in tanti tratti, pare un manifesto inneggiante all'Unesco e alle peculiarità che questo comporta.

«Anzitutto, il tema ambientale con interventi che vadano nella direzione della compatibilità energetica, nella riduzione delle emissioni inquinanti e nel rispetto della natura. A questo è collegato il grande tema della salvaguardia dei territori, nei quali tutti dobbiamo impegnarci». Altro aspetto, più di filiera, è l'aumento della competitività dell'impresa e dell'accessibilità alla produzione, con prodotti sani ed ecosostenibili. C'è, poi, la partita della filiera produttiva, con l'aggiornamento, i laboratori, i macchinari sempre più all'avanguardia. «In questo grande contenitore, un posto importante ha la vite -? sottolinea Ferrero – che deve essere al centro dell'attenzione nello sviluppo e nell'integrazione con lo sviluppo della terra». E l'Unesco? «E' il volano sul quale costruire il marketing territoriale. Attenzione, però: dobbiamo rispettare le regole, altrimenti si fa presto a finire in fuori gioco». Tra i punti nodali sul quale occorre non transigere l'assessore regionale vede l'edilizia.

«Le dinamiche edilizie sono importanti in questa fase ? dice – l'impatto ambientale, se non anche visivo, di certe colate di cemento deve essere drasticamente ridotto, se non abolito del tutto». Riconoscimento internazionale che per i paesaggi del vino sono il motore che deve «attivare percorsi di valorizzazione del territorio in senso lato, dagli insediamenti alla riscoperta delle tradizioni, ai prodotti che devono sempre di più essere al centro dell'attenzione per attirare i turisti certamente attratti dalle nostre bellezze e peculiarità». E di valorizzazione a 360 gradi del valore-Unesco se n'è discusso, giovedì scorso, in un incontro tra il sindaco Marco Gabusi e i colleghi di Barolo, Barbaresco e di alcuni centri dell'alessandrino. Tema: come valorizzare il "prodotto" spendibile in quota Unesco.

g.v.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre: