“Liberi di scegliere se migrare o restare”. E’ il tema dell’edizione 2023 del Festival dei popoli, in programma dal 23 al 30 settembre. Ad organizzarlo l’Ufficio diocesano Pastorale Migranti in collaborazione con altri uffici pastorali, numerosi enti e associazioni del terzo settore, oltre alle comunità etniche presenti nell’Astigiano.
Al centro la riflessione sul complesso e articolato fenomeno migratorio per favorire occasioni di conoscenza, incontro e condivisione tra le diverse comunità culturali che danno forma al tessuto sociale astigiano. In programma, a questo scopo, una variegata serie di iniziative che spaziano da tavole rotonde a cene multietniche fino a una corsa non competitiva.
«Un contenitore – lo ha definito il responsabile dell’Ufficio Migrantes, Paolo Maccario, in occasione della conferenza stampa di presentazione – in cui ognuno ha creato e messo dentro qualcosa. Con l’unico obiettivo di cambiare prospettiva, perché non basta più chiederci cosa dobbiamo fare, ma anche cosa dobbiamo smettere di fare come Paese».
«Lo slogan del festival dei popoli – ha aggiunto il vescovo Marco Prastaro – richiama una realtà, quella dell’immigrazione, che segna la storia dell’umanità in questo momento, ma che non è certo una novità nella storia del mondo. Non è un’emergenza, ma un dato di fatto, il movimento di popoli che da una terra vanno a un’altra scappando da situazioni in cui la vita è difficile».
Il programma
Il festival comincerà sabato 23 settembre allo stadio comunale “Censin Bosia” con la Corsa dei popoli, corsa/camminata podistica non competitiva aperta a tutti. Alle 16 il ritrovo, alle 16.30 la partenza della mini-corsa per bambini e ragazzi all’interno del “Parco Divisione Acqui”, seguita alle 17 dalla partenza della corsa/camminata con percorso di 4 o 8 km sulla collina di Viatosto, con arrivo allo stadio comunale. Quota di iscrizione: mini-corsa 3 euro, corsa/camminata 7 euro (il ricavato verrà destinato a coprire parte dei costi di realizzazione del festival). Preiscrizioni e informazioni: 366/9046708.
Sempre sabato, alle 21 nel cortile del Foyer delle Famiglie, in via Milliavacca 5, spazio al teatro con “Non si affitta ai foresti”: spettacolo di Federica Sassaroli e Massimo Brusasco, con Federica Sassaroli e Davide Anzaldi, volto ad indurre a riflettere sulle discriminazioni. Ingresso libero.
Domenica 24 settembre, dalle 17.30 alle 19.30, con partenze scaglionate ogni 15 minuti, camminata etnogastronomica per la città con partenza dalla parrocchia di San Domenico Savio in via Tosi. Le comunità etniche si racconteranno proponendo assaggi dei piatti tipici dei loro paesi. Contributo di partecipazione: 10 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini fino ai 14 anni (il ricavato verrà destinato a coprire parte dei costi del festival). Prenotazione obbligatoria entro il 20 settembre scrivendo a: festadeipopoliat@gmail.com.
Mercoledì 27 settembre, alle 18 presso la Biblioteca Astense in via Goltieri 3, si terrà la presentazione del libro “La guerra invisibile” di Maurizio Pagliassotti. L’autore dialogherà con attiviste di Amnesty international Asti, Agedo Asti-Alba e Rete Welcoming Asti.
Ingresso libero.
Giovedì 28 settembre, alle 18 al Museo diocesano San Giovanni di via Natta 36, gli avvocati Ivana Roagna e Federico Freni, impegnati nella tutela dei diritti dei migranti, dialogheranno con Beppe Amico (Caritas) e Paolo Maccario (Migrantes) sul tema “Il diritto all’immigrazione: quali cambiamenti dopo la tragedia di Cutro?”. Ingresso libero.
Venerdì 29 settembre, alle 18.30 al Cpia di piazza Leonardo da Vinci 22, Alberto Perduca, già Procuratore della Repubblica di Asti, intervisterà Niccolò Zancan, giornalista e inviato speciale de “La Stampa”, sul tema “Povertà, guerre, crisi climatiche e migrazioni”. Ingresso libero.
Infine sabato 30 settembre, alle 15.30 nel cortile del Cpia in piazza Leonardo da Vinci 22, partenza del corteo dei Popoli che si snoderà per le vie del centro città. Previsti musiche, canti e balli dal mondo alle 16 in piazza Cattedrale, dove alle 18 si darà spazio alla preghiera interreligiosa. Il pomeriggio terminerà alle 19 nel cortile del Seminario vescovile con la cena etnica (a offerta libera, senza prenotazione) accompagnata da animazione musicale.