Per i romeni l’arrivo della primavera inizia con la festa di “Martisor”, che si celebra il primo marzo. Una festa che simboleggia la vittoria del bene contro il male, della salute contro la malattia, della luce contro la notte, del caldo contro il freddo.
La ricorrenza sarà ricordata sabato anche ad Asti, grazie ai volontari dell’associazione “La comunità romena di Asti”, nata lo scorso 9 febbraio. Volontari che saranno presenti nel centro città, dalle 11.30 alle 13.30, per distribuire ai passanti il ciondolo che simboleggia la festa.
«Il Martisor – spiega Narcisa Lungu, presidente dell’associazione – è un ciondolo accompagnato da un filo rosso e bianco intrecciato che termina con piccoli fiocchi. Il rosso simboleggia l’amore e il sacrificio, il bianco la purezza».
«A questo proposito – continua – sono numerose le leggende che provano a spiegare il significato di “Martisor”. Ad esempio quella che vede protagonista un giovane che decise di affrontare lo Zmeu (personaggio mitico negativo nella nostra cultura) per liberare il Sole. Il suo viaggio durò tre stagioni (estate, autunno e inverno), ma alla fine riuscì nel suo obiettivo. Ferito dopo la liberazione del Sole, però, il giovane morì, mentre il suo sangue scorreva sulla neve bianca. Da qui il simbolo del filo bianco-rosso intrecciato. Il Sole salì in cielo e annunciò l’arrivo della primavera, riempiendo di allegria gli animi delle persone».
Il ciondolo viene indossato specialmente dai bambini e dalla ragazze. «Noi lo distribuiremo a tutti – sottolinea – come augurio di un buon inizio di primavera».
Il primo evento pubblico
Nei giorni scorsi, invece, l’associazione ha organizzato il suo primo evento pubblico. «Abbiamo celebrato il “nostro” San Valentino, chiamato Dragobete, che si celebra il 24 febbraio. “Dragobete” è una divinità mitologica simile al Cupido della mitologia romana e all’Eros degli antichi greci. Per il popolo romeno antico, infatti, rappresentava il Dio campestre dell’amore che fidanzava tutti gli animali della terra all’inizio della primavera. «E’ una festa molto sentita in Romania – continua – che abbiamo voluto mantenere anche qui, riunendoci nella nostra chiesa ortodossa (l’ex chiesa di Santa Maria Nuova, da diversi anni intitolata ai SS Apostoli Petro e Paolo) in una giornata in cui abbiamo premiato i più bei messaggi d’amore e le coppie che hanno festeggiato i 25 anni di matrimonio».
Gli obiettivi dell’associazione
L’associazione, che ha l’obiettivo di «aiutare la comunità romena ad integrarsi meglio e a far conoscere agli astigiani la propria cultura», ha in calendario anche altri eventi. Tra questi, la mostra fotografica che si terrà a giugno. Intitolata “Cartoline dalla Romania”, mostrerà scatti inerenti le abitazioni tipiche e le tradizioni popolari romene, a firma dei fotografi Catalin Urdoi e Constantin Pletosu.
Unica associazione culturale in rappresentanza dei 1.500 cittadini di Asti provenienti dalla Romania, “La comunità romena di Asti” ha un consiglio direttivo formato, oltre che dalla presidente Narcisa Lungu, pittrice, anche da Monica Marioara Urzica, Gabriela Martiniuc, Marius Ghiga, Alina Pascalina, Valentina Sindilaru, Lucian Sindilaru e Anda Maria Hancila.