Anche se raddoppiato rispetto a quello esiguo dell’anno scorso, il numero di Pro loco che hanno dato la propria adesione al Festival delle Sagre rimane pur sempre fermo a 26.
Se l’anno scorso era stata meno sorprendente la riserva mostrata da molti presidenti sulla risposta del pubblico post pandemia, quest’anno qualche adesione in più ce la si aspettava e se la aspettavano anche gli organizzatori.
Ancor più per il fatto che, ad una prima riunione in primavera, la “conta” era già arrivata a 32, facendo ben sperare in una ripresa in grande stile. Invece, da quella riunione, sono arrivate solo delle disdette.
Eppure l’afflusso del pubblico affezionato, nell’edizione 2022 non è mancato, neppure quando è stata l’ora di mettersi in coda per ore per prendere scontrino e piatto, in una piazza Alfieri che si è rivelata insufficiente ad accogliere chi sperava in un ritorno alla grande della manifestazione.
Il problema è più generalizzato e non si limita ad una questione di costi di partecipazione (che pure hanno pesato sulla scelta di alcune Pro loco) o alle incertezze dell’organizzazione che, cambiata nei suoi timonieri dopo l’accorpamento delle Camere di Commercio e il pensionamento di alcune figure storiche che lavoravano quasi esclusivamente alla manifestazione, ha faticato anche quest’anno a trovare la giusta “quadra” per realizzare il Festival.
Un faticoso, e a volte assente, ricambio generazionale all’interno delle Pro loco, le ha svuotate del loro patrimonio, ovvero delle braccia e delle gambe dei volontari.
Una realtà alla quale si sono dovute arrendere anche Pro loco storiche, che per anni erano state delle “macchine da guerra” nel cucinare e servire i piatti al Festival e nel mettere in piedi sfilate con centinaia di figuranti, mezzi d’epoca, animali.
Perchè anche le Pro loco che hanno detto di sì alla manifestazione che si terrà nel secondo week end di settembre, hanno già annunciato tutte una contrazione del corteo storico contadino, sempre per mancanza di figuranti a sufficienza per sviluppare in modo esteso e completo i temi portati.
Una crisi profonda che abbraccia più in generale tutto il mondo del volontariato e che potrebbe mettere a rischio anche le prossime edizioni del Festival delle Sagre.
Ma in mezzo a tante defezioni, c’è una bella notizia, ed è il ritorno in piazza della Pro loco di Tonco.
Aria di vitalità e voglia di ripartenza sono alla base della partecipazione al Festival delle Sagre della neonata Pro Loco di Tonco. «Ci siamo ricostituiti nel luglio dello scorso anno con l’obiettivo di riunire tutto il paese e di dare qualcosa alla nostra gente. Siamo un gruppo giovane con tanto spirito e volontà di fare, forse quello che sta mancando ad altre Pro Loco», spiega il presidente dell’associazione Luca Soffientino.
Il richiamo di una grande manifestazione non poteva, quindi, passare inosservato: «Le Sagre sono l’evento più importante per le Pro Loco – conclude Soffientino – e vanno proprio nella direzione che ci siamo dati. È vero, danno molto lavoro ma al contempo tengono unito tutto il paese nella preparazione del cibo e della sfilata. Un modo alternativo per divertirci e stare tutti insieme».
La Pro Loco di Tonco presenterà i seguenti piatti: carpionata di pitu (tacchino) con zucchine e peperoni in bagna càuda.
Il tema scelto per la sfilata contadina è, invece, “il gioco del tamburello”.
Una storia completa del più tradizionale sport del territorio.