Si è appena concluso il corteo delle contadinerie cui le 28 Pro loco hanno dato vita regalando grandi emozioni a tutto il pubblico che vi ha assistito.
Un pubblico che, contrariarmente a quanto si può pensare, è formato da persone di tutte le età. Dai più anziani che seguono ogni tema con gli occhi luci della nostalgia per la giovinezza e l’infanzia (anche solo nei racconti dei loro genitori e nonni), ai bambini che guardano con curiosità come era la vita dei loro coetanei cent’anni fa. Grazie, soprattutto, alle decine di bambini che vengono portati in sfilata con abiti d’epoca, carrozzine d’epoca, carretti, giocattoli antichi, zoccoli ai piedini.
Quest’anno un’ombra di tristezza al passaggio della sfilata di Revignano, che ha salutato il suo “Sergione”, storico volontario della Pro loco recentemente mancato con il cartello del paese listato a lutto. Stessa cosa per Montiglio Monferrato che piange Daniele Sterpone, il volontario di Pro loco appassionato di montagna deceduto in un tragico incidente sulle alpi domenica scorsa. E anche al passaggio del corteo di Mongardino il ricordo non poteva non andare a Virginio Oddone, suo storico presidente, mancato qualche mese fa.
Ma questi uomini non avrebbero mai permesso che il dolore per la loro morte offuscasse quello che è uno spettacolo unico.
Come sempre la sfilata è un museo vivente, itinerante e, soprattutto, animato: i figuranti non percorrono solo le vie della città per mostrare i loro abiti e i loro accessori antichi. No, il corteo del Festival delle Sagre è fatto di musica, di litigi finti che sembrano veri, di allegria senza fine, di voglia di fare festa ma anche di fatica autentica come quella dei tanti figuranti che riproducevano lavorazioni interamente a mano come il taglio della legna, la falciatura del prato con un unico attrezzo, la forgiatura di zappe e badili vicino ad un fuoco vero, di cardatura della canapa o di trasporto di pesanti sacchi di grano e nocciole con le carrette.
Sa tutto di vero perchè tanta parte del corteo riproduce fedelmente quello che facevano nonni e bisnonni. E sarà per questo che piace così tanto e rappresenta un patrimonio inestimabile di cultura contadina.
Hanno sicuramente passato l’esame da “matricola” i volontari di Castelnuovo Calcea, che hanno portato come tema il ciclo del grano, inondando il percorso di fasci di bionde spighe. La stessa cosa vale per Tonco che, per tutta la lunghezza del corteo, ha simulato partite di tamburello in mezzo al pubblico i cui giocatori hanno dimostrato una grande capacità di controllo della palla. Molto ben rappresentato e animato il nuovo tema portato da Montechiaro, la prima volta delle donne al voto con la riproduzione dei due seggi elettorali allestiti nelle scuole del paese nel marzo del 1946 in occasione del suffragio universale. Che venne accolto molto bene dalle donne di ogni strato sociale, oltrepassando l’80% di affluenza. Impagabili le donne che, in corteo, invitavano le altre ad andare a votare e a scegliere con la propria testa, non con i “consigli” degli uomini di famiglia.
Sontuosa la sfilata di Villanova d’Asti al suo ritorno al Festival delle Sagre, con una profusione di animali in corteo, soprattutto quelle galline bionde e polli agostani, i “vip” del Mercato della Piana. Con il passaggio nello storico bar Da Vigia e il rito curioso dell’innalzamento della bandiera italiana sulla Torre Civile (riprodotta su un carro) e il suono della campanella che annunciava l’inizio del mercato. Su tutti, protagoniste le “pulaiere”, le allevatrici di pulcini e di volatili da cortile.
Bella e originale anche la novità introdotta quest’anno nella sfilata di Cortazzone che celebra il martedì grasso: acrobati e giocolieri che erano giunti in paese con il carrozzone del circo.
Fra le prime curiosità raccolte in corteo, la partecipazione della storica bandiera della Società di Mutuo Soccorso della Serra di Capriglio che quest’anno festeggia i 120 anni della sua fondazione e un piccolo fedelissimo della sfilata: Emanuele, figlio dell’onorevole Marcello Coppo alla sua terza sfilata con la bandiera della Soms di Portacomaro Stazione. Emanuele ha solo 6 anni. E quel pezzo di Sicilia ad Asti, i figuranti di Milena, Pro loco ospite, che hanno portato i colori degli abiti tradizionali dei contadini di inizio Novecento.
(Photogallery Ago)