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Azzano vince il Festival delle Sagre
Attualità

Festival delle Sagre: ecco i temi della grande sfilata

Domenica mattina, per le vie del centro, la sfilata del Festival delle Sagre sarà uno dei momenti più emozionanti della giornata

Domenica mattina, per le vie del centro, la sfilata del Festival delle Sagre sarà uno dei momenti più emozionanti della giornata. Ecco l’ordine della sfilata che vedrà i figuranti riportare in vita storie e tradizioni di un tempo.

Frustatori di Rocchetta Tanaro

Gruppo I Controcorrente

Bandiere storiche delle Società di Mutuo Soccorso

INVERNO

VILLANOVA I furnasin e i bartulè ‘d Vilaneuva (I fornaciai di Villanova)

Tema nuovo che racconta la tradizione dei costruttori di mattoni. In sfilata operai alla fornace della Stazione che verrà riprodotta su uno dei carri. E poi tutte le fasi di lavorazione per ottenere mattoni e coppi da costruzione.

CELLARENGO Il ciclo del legno: taglio, contrattazione e lavorazione

Veniva usato per costruire i tetti, i pavimenti, porte, scale, infissi, mobilio, pali nella vigna e per scaldarsi nelle sere d’inverno: il legno era il prodotto indispensabile alla vita nelle campagne e sui carri in sfilata Cellarengo presenta tutta la fatica che si faceva per ottenerlo.

CESSOLE La castagna: raccolta, essiccatura e battitura

La castagna è stata per molto tempo una delle poche risorse, insieme alla legna, di quelle colline splendide ma avare. Sui carri si mostra la raccolta delle castagne, loro selezione a mano e la vendita di quelle migliori. Quelle scartate, invece, venivano trasformate in farina per piatti dolci e salati.

REVIGNANO Andùma a viè (la veglia nella stalla)

Le donne e le ragazze in età da marito impegnate a ricamare i corredi alla luce di un lume, gli uomini intenti ad aggiustare gli arnesi da usare in campagna, gli anziani che intrattengono i piccoli con le “storie”: tutto questo nelle lunghe e fredde serate di inverno nelle campagne.

CANTARANA “Dai magnin alla ciapèta”: dall’antico mestiere di stagnino al carnevale cantaranese

I magnin durante i giorni di carnevale andavano in cerca di uova, soldi, dolci: gruppi di ragazzi che, in cambio  regalavano canti, balli, risate e scherzi. Gli stagnini, invece, erano attesi dalle donne di casa per riparare pentole e padelle.

MONCALVO Il mercato del giovedì

Tanti banchi per soddisfare tutti i clienti e le clienti del tradizionale mercà del giobia. Dall’acciugaio ai banchi di merceria di “gansa, frisa e butun ‘d camisa”. Per gli uomini l’area dedicata agli utensili da lavoro in campagna fra una contrattazione e l’altra.

PRIMAVERA

Gruppo Jarliquatu

VIARIGI – “Al maseng” il maggengo: la fienagione di una volta

Primo taglio dei prati nella luna di maggio per ripristinare le scorte di fieno in cascina. Un’operazione che veniva svolta con tutte le lavorazioni rigorosamente a mano. Ed era sempre una lotta contro i temporali che potevano rovinare tutto.

 CORTAZZONE Quando le campane suonano a festa

E’ giorno di festa per il paese perché in chiesa stanno arrivando gli sposi. C’è molta attesa per il vestito della sposa e per come si saranno agghindati gli invitati alla festa, sistemati nel primo carro della sfilata. E poi la via verso la chiesa, addobbata per le grandi occasioni con fiori e archi.

SESSANT Quando la campanella dell’asilo suonava a Sessant

Bambini in fila, che si tengono per mano o che giocano sulla giostrina e con i giochi di inizio secolo fra le suore indaffarate dell’antico asilo realizzato grazie alla generosità dei nobili Bosia-Garretz. Nell’asilo anche le ragazze in età da marito che lì potevano imparare l’arte del ricamo.

MONTIGLIO MONFERRATO  L’acqua elemento essenziale di vita e di lavoro nel Monferrato agli inizio del ‘900

E’ solo di un secolo fa l’arrivo dell’acqua corrente nelle case e a nord della provincia è stata la Società dell’Acquedotto del Monferrato a portarla. In corteo i lavori per la posa delle condotte, l’inaugurazione della prima fontana pubblica in paese e il frenetico lavoro del procacciatore di contratti per i nuovi allacciamenti.

ANTIGNANO Antignano il giorno della fiera carolingia

In corteo un autobus d’epoca con rimorchio per far salire tutti quelli che volevano scendere ad Asti per partecipare alla fiera più attesa dell’anno. Alla Carolingia si trovavano le “novità” per la casa e per il lavoro in campagna oltre ai banchi di dolciumi e di mercanzie mai viste.

NIZZA MONFERRATO  Nizza Monferrato: terra di botti e di vino

Per un giorno le botti da vino lasciano via Maestra di Nizza e rotolano lungo il pavè di corso Alfieri ad Asti per ricordare la singolare gara nella quale i garzoni delle botteghe di bottai si cimentavano quando dovevano consegnare le botti nuovi agli spedizionieri presso la stazione nicese.

MONASTERO BORMIDA Il polentonissimo

Un pezzo di storia del paese che resiste nella realtà. E’ quello in cui i volontari preparano grandi pentoloni di polenta da scodellare alle migliaia di fedelissimi dell’evento che si tiene in coda all’inverno, a metà marzo.

REVIGLIASCO  Le ciliegie: la fioritura, la raccolta, il mercato

Si parte dai ciliegi in fiore, si passa ai frutti maturi appesi che impegnano i contadini in lunghe e delicate operazioni di raccolta fino alla vendita (al mercato o, in grandi quantità, all’industria conserviera Saclà) e alla confettura per farcire torte e crostate.

CORSIONE  Al forno come una volta

Era un rito collettivo, quello del pane, visto che in ogni frazione esisteva un forno comune in cui cuocerlo. Sui carri sfilano le operazioni di impasto, rigorosamente a mano, quelle di suddivisione in pagnottine per la lievitazione e poi la cottura nel forno con il regalo alle bambine: pagnotte a forma di bambola.

GRAZZANO BADOGLIO  La processione del Venerdì Santo

Si ricorda l’arrivo del nuovo parroco del paese che avviene a pochi giorni dalla celebrazione del Venerdì Santo. In sfilata paramenti sacri antichi straordinariamente belli e ben conservati e i “vestiti della festa” dei fedeli in processione.

MONTECHIARO Le sarte di Montechiaro

Una sfilata quasi tutta al femminile per ricordare i tempi in cui non esistevano i capi pret-a-porter. Sui carri le botteghe piene di stoffe, di mercerie, di modelli e manichini sui quali provare i modelli prima della prova finale sulle signore.

ESTATE

Banda di Costigliole

MONGARDINO  ‘L martinèt (il maglio) ‘d Mungardin e l’antica fabbricazione degli attrezzi agricoli

Sta nel monumentale antico maglio montato su un lungo carro l’attrazione di un tema che ripropone l’antica sapienza di forgiare a mano gli utensili agricoli che venivano usati nelle campagne. Utensili che vengono “ribattuti” in corteo e regalati alle autorità in tribuna.

VARIGLIE La pesca limonina: coltivazione, raccolta e conservazione

Un frutto che ha l’aspetto della pesca ma il sapore con retrogusto di limone: dai carri con i frutti appesi agli alberi, alla loro raccolta fino alla trasformazione più tradizionale, ovvero tagliata a fettine infilate in bottiglie di vetro scuro e sterilizzate a bagnomaria.

SAN DAMIANO  La festa ‘d San Roc

Pranzo offerto a tutti ma anche giochi, partite a bocce, musica, ballo a palchetto offerti dal rettore uscente della chiesetta di San Rocco. In sfilata anche il giovane creatore di sonetti che li offrirà al pubblico lungo il percorso.

COSTIGLIOLE La grandinata del 1968 e la nascita del fondo di solidarietà

In sfilata i carri con due vigne: quella rigogliosa pronta per la vendemmia e quella devastata dalla grandinata del 1968 che scatenò la protesta dei contadini. Si riunirono al Santuario della Madonnina e di lì nacque l’idea del fondo di solidarietà per calamità atmosferiche.

CALLIANO  La fonte solforosa della Pirenta

Ritenuta un vero e proprio toccasana per moltissime malattie, la Pirenta è sempre stata meta di persone che andavano direttamente a bagnare le parti malate o a prendere l’acqua da portare a chi non poteva muoversi. Ma era anche punto di ristoro per contadini e viandanti.

MONTEGROSSO L’ultimo saluto all’Arciprete Maggiora

I scena va il funerale del titolare della parrocchia di Montegrosso negli Anni Cinquanta. In piazza, portata a spalla, la bara di legno scuro e dietro tutte le Compagnie e le Confraternite religiose del paese in lutto.

MOTTA DI COSTIGLIOLE  Il peperone quadrato d’Asti: dalla terra alla tavola

Tutto inizia con un piccolo seme che viene interrato poi rincalzato, annaffiato e diserbato fino alla fruttificazione e alla raccolta del peperone re della Piana del Tanaro. In grandi ceste portate al mercato e in cucina per finire nei piatti.

CALLIANETTO Il ciclo della canapa

Completo il ciclo riproposto da Callianetto: la semina, il raccolto, i trattamenti a base d’acqua per ammorbidire le fibre. Le pezze grossolane venivano usate per sacchi e teloni e quelle più fini per i pezzi da corredo ricamati.

ROCCHETTA TANARO La festa di fidanzamento della figlia del fattore

Tutto il paese in festa perché si fidanza la figlia del fattore che gestisce “lo stalon”, la grande azienda agricola in centro a Rocchetta. Tutti sono invitati: dalla borghesia del paese che si presenterà con i suoi più belli “vestiti da festa” ai mezzadri che lavorano per il fattore. Oltre  ali ospiti d’onore della festa, i Marchesi.

QUARTO  La corsa degli asini

Varie squadre di palafrenieri con i colori delle borgate in gara ripropongono l’antico palio ragliante. In sfilata, lungo alcuni tratti, si terrà la corsa vera e propria con tanto di tifoserie molto “nervose”.

ISOLA Il maestro Ginella e la sua scuola di fisarmonica

Ha preparato generazioni di fisarmonicisti impiegati nelle feste di paese e nelle serate da osteria. Ma anche i coristi da chiesa. Il maestro Ginella ha dato così il suo prezioso contributo alle tante feste di leva e feste patronali dove il ballo a palchetto era l’attrattiva principale.

AUTUNNO

Banda di Villafranca

VILLAFRANCA  La festa di leva

Cavallo di battaglia per la pro loco che si presenta con diversi carri ognuno a rappresentare il passaggio dei ragazzi all’età adulta: dalla visita per il servizio militare alla festa in piazza con i “brando”, il pranzo, le prime fidanzatine.

PALUCCO  L’aratro nel tempo

In sfilata una collezione di aratri che parte da quello di più antico a scasso per arrivare a quelli moderni trainati da grandi trattori.

SAN MARZANOTTO  I due San Marziano: quello della Chiesa e quello della pentola

Sacro e profano per un solo Santo che divide il paese in due: a marzo la festa liturgica con messe, processioni e precetti religiosi mentre a novembre la musica, il ballo a palchetto, il banco di beneficenza, il buon mangiare e bere all’osteria.

VALENZANI  San Martin del masuè (il San Martino del mezzadro)

Sui carri vi sono i mezzadri che, se non riconfermati presso le cascine in cui avevano lavorato, dovevano caricare le loro cose e andare alla ricerca di un altro contadino. Per questo “fare San Martino” è anche sinonimo di trasloco.

CUNICO  La vinificazione

Semplicità e rigore storico nella presentazione dell’antico processo secondo il quale si arriva dal grappolo al vino: si parte dalla vendemmia in vigna per approdare all’aia dove avviene la pigiatura a piedi e poi la torchiatura, la fermentazione del mosto e l’assaggio del vino novello.

CASTELLERO  La nocciola: la principale risorsa economica della vita contadina di un tempo

Si parte dalle barbatelle di nocciolo messe a dimora e la loro cura. Poi la raccolta rigorosamente a mano e sistemazione nei sacchi da portare al mercato dove si spera di ottenere il prezzo più buono. Le nocciole, alla fine, finiscono in cucina dove vengono utilizzata per dolci golosissimi.

SERRAVALLE  La zucca nella vita: tradizione e cultura contadina

I primi carri rappresentano tutte le fasi della coltivazione della zucca, dalla semina al raccolto mentre in quelli successivi vi è il suo utilizzo come ingrediente in cucina. E poi gli altri usi, da quello della zucca vuota come contenitore d’acqua a quello, sempre delle zucche vuote, come strumenti per la singolare “banda dei cusj”.

MOMBERCELLI  La vecchia fabbrica del torrone

Una storia dolce, quella del torrone Barbero che nacque a Mombercelli nel 1883 da un “confetturiere”. In sfilata la prima storica insegna e poi gli ingredienti principali: nocciola Piemonte e miele che venivano sapientemente unite nel laboratorio dal quale uscivano le “barre” da vendere al bancone del negozio.

CASABIANCA  ‘L carbun d’na vira (taglio e commercio della legna)

L’abbattimento delle piante con antichi strumenti a mano, la loro riduzione in tronchi e poi in piccoli pezzi di legna da far passare nelle stufe. La legna veniva poi venduta in città per scaldare le case dei palazzi.

CASTELLO DI ANNONE  La prima fiera dell’artigianato e le feste settembrine del 1932

Filati, stoffe e tante novità da fiera per quel primo grande mercato dell’artigianato che si svolse nel 1932. Autorità civili, militari e religiose in costumi d’epoca e il carro con la bigoncia piena di grappoli per le feste settembrine.

BOGLIETTO DI COSTIGLIOLE  La distilleria: dal grappolo alla grappa

Antichi alambicchi da collezione nella sfilata di Boglietto che ogni anno lascia dietro di sé una scia profumata di grappa. Rievocando la storia della distilleria Beccaris, in attività nella frazione costigliolese.

AZZANO  Quando ad emigrare eravamo noi. Sogni, speranze, disperazione verso “la Merica”.

Un tema antico ed attuale che Azzano rievoca togliendo il fiato agli spettatori. Lo fa portando su un carro la ricostruzione fedele di una nave in partenza per gli Stati Uniti, con la divisione in classi di passeggeri e l’umanità che la popola, fra addii, lacrime, aspettative di vite meno grame di quelle delle campagne.

SANTA CATERINA DI ROCCA D’ARAZZO Anno 1918: il ritorno a casa….ma non per tutti

Omaggio alla Grande Guerra con un tema nuovo che porta la firma dell’indimenticabile Pierluigi Berta. Nel centenario della fine dalla prima guerra mondiale, i carri riproducono il ritorno a casa di chi è sopravvissuto e il dolore di genitori, mogli, figli di chi invece in guerra è caduto. Su uno dei carri vi è un giovane soldato che rientra dalla guerra ma deve dare ai genitori la notizia della morte del fratello.

+++ DOSSIER FESTIVAL DELLE SAGRE 2019 +++

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