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Settembre Astigiano

Festival delle Sagre, Pro loco raddoppiate ma arrivano novità a tavola e in sfilata

In 31 hanno dato adesione e quindi si torna in Campo del Palio. Gestione di acqua, vino e caffè a parte. Cambia il percorso del corteo storico contadino

Non regna più l’incertezza dell’anno scorso in questo stesso periodo, ma sul Festival delle Sagre edizione 2023 ci sono ancora molti “lavori in corso”.
La notizia più bella riguarda il numero di Pro loco che hanno aderito: a fronte delle sole 13 coraggiose dell’anno scorso, primo della ripresa post Covid, quest’anno sono 31 quelle che hanno detto sì.
Questo ha comportato il ritorno del villaggio gastronomico nella sua sede naturale ormai da molti anni, ovvero Campo del Palio.
Siamo ancora lontani dalle edizioni in cui in piazza c’erano dalle 43 alle 45 Pro loco, ma è sicuramente un segnale positivo, tenendo conto anche della grave crisi di rinnovo generazionale che le attraversa tutte.
Non manca qualche criticità.
Intanto, da fonti vicine all’organizzazione che, per il secondo anno, vede il Comune di Asti come capofila, si apprende che la gestione del vino abbinato ai piatti non sarà più in capo alle Pro loco. Non è ancora chiaro in che modo avverrà la sua distribuzione e a cura di chi, ma è una delle novità che va nella direzione di trovare “sponsor” a sostegno dei costi della manifestazione. Così come per l’acqua e il caffè.
Prima il bicchiere si riceveva ad ogni stand insieme al piatto scelto, ora non si sa se bisognerà fare una terza coda per averlo o se sarà comunque disponibile alle 31 casette. Dal Comune bocche cucite con rassicurazione sul fatto che nel giro di 15 giorni tutto sarà definito.
Le code. Per quelle bisogna mettersi ancora per un’edizio il cuore in pace perchè non si ha notizia di prevendite online per evitare almeno la coda in cassa.
Numerose le domande di “cambio piatto” fatto dalle Pro loco e bisognerà vedere quali verranno accettati e quali no.
Anche la sfilata del corteo storico contadino è ancora da definire.
Perchè il percorso non dovrebbe essere nè quello solito ante Covid, nè quello dello scorso anno dritto lungo corso Alfieri partendo da Santa Caterina. Quest’ultimo, anche preso in considerazione, deve fare i conti con il cantiere a Palazzo Ottolenghi che restringe il passaggio in corso Alfieri in modo tale da non consentire il transito dei grandi trattori con i carri.
Quello tradizionale deve invece fare i conti con la presenza di dehors in piazza San Secondo e via Gobetti che andrebbero completamente smantellati per quel giorno per consentire il passaggio. Problemi sembrano sorgere anche per l’allineamento dei vari trattori, carri e mezzi nella zona di corso Matteotti e corso Gramsci reso difficile per la presenza del cordolo centrale realizzato come spartitraffico della pista ciclabile.
L’ipotesi attualmente più accreditata, vede il percorso partire comunque sempre da zona corso Matteotti, proseguire in via Cavour e in piazza San Secondo “tagliare” verso piazza Libertà, arrivare in piazza Alfieri, uscirne per percorrere il corso fino a piazza Primo Maggio e rientro come gli anni prima del Covid.

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