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Attualità

Firme contro i tagli all'ospedale
Si valuta un piano meno impattante

Un’ora di discussione in Consiglio comunale per mettere in atto una serie di controffensive volte a limitare le perdite che la riorganizzazione ospedaliera, voluta dall’amministrazione regionale

Un’ora di discussione in Consiglio comunale per mettere in atto una serie di controffensive volte a limitare le perdite che la riorganizzazione ospedaliera, voluta dall’amministrazione regionale di Chiamparino, rischia di provocare al Cardinal Massaia e, più in generale, alla Sanità astigiana. I consiglieri dell’opposizione, Giorgio Galvagno (a nome del gruppo Forza Italia e Lista Civica) e Massimo Scognamiglio (Federazione della Sinistra) hanno presentato due interrogazioni urgenti al sindaco Brignolo per capire cosa intenda fare l’amministrazione per scongiurare il trasferimento di numerosi reparti (12 primariati) ad Alessandria nel tentativo di mantenere al Massaia almeno quelli strategici o sui quali sono stati fatti importanti investimenti in strumenti o nella predisposizione dei locali (come, ad esempio, la Radioterapia e gli Infettivi).

«Indubbiamente dobbiamo partire da un dato, ovvero l’accordo Regione-Stato nel quale vengono indicati i tagli sulla Sanità – ha commentato Galvagno – Noi dobbiamo però indicare il nostro punto di vista e dire alla Regione di prendere una posizione a riguardo. Le misure impostate hanno forse una loro logica ma non possiamo accettare il fatto che il Governo abbia ragione solo perché Renzi ci è simpatico. Qui – ha aggiunto l’ex sindaco – si colpiscono le persone deboli! Io sono per un approccio pragmatico: la diminuzione del quadrante, se la si deve fare, deve comprendere Asti e Alessandria come un unico territorio ma, proprio per questo fatto, non può essere tutto accorpato ad Alessandria perché non è accettabile che Asti valga un fico».

Galvagno ha poi sottolineato le proprie preoccupazioni sul fatto che «certe scelte siano decise in modo politico e non tecnico» e chiesto l’aiuto dei cittadini affinché si mobilitino. Per Massimo Scognamiglio «bisogna dare battaglia: c’è gente che raccoglie firme, altri che scendono in piazza. Noi, ad esempio, possiamo coinvolgere altri comuni per indire un referendum abrogativo, portando avanti la questione con tutti i territori scontenti». Il consigliere di Federazione della Sinistra ha definito «inammissibile» che si facciano dei tagli prima di predisporre un Piano regionale più ampio «ed è necessario fare azioni comuni perché la Sanità non ha colori politici essendo un diritto per tutti».

Anche il consigliere Paolo Crivelli (Indipendente), che lavora come medico al Massaia nel reparto degli Infettivi, ha ricordato l’eccellenza dello stesso, dotato di 22 letti e di strumenti che altri ospedali non hanno, Alessandria compresa. «Abbiamo strutture all’avanguardia, apparecchiature uniche in Piemonte per le quali vengono pazienti da Torino e Alessandria – ha spiegato – e non ha senso che tutto il reparto venga smantellato. Bisogna infatti tenere ben presente le varie epidemie che ci sono e che ci saranno in futuro le quali sono un problema di disagio ma anche di salute pubblica. Si tratta di tagli che non hanno né capo né coda».

Il sindaco Brignolo ha ricordato che «la Regione ha la necessità di rispettare il patto con il Governo al quale interessa che la spesa del quadrante sud-est, Asti e Alessandria, sia un “tot”. Il numero dei Soc (Servizio ospedaliero complesso) sono stati decisi in base al numero degli abitanti non ponderati, cioè senza tenere conto dell’anzianità della popolazione, ma su come vengono distribuiti i servizi nel quadrante ci sono margini di movimento. Ad Asti abbiamo un ospedale moderno – ha poi aggiunto Brignolo – dove sono stati fatti investimenti specifici e spesi molti soldi ma, incredibilmente, queste specialità, leggendo la delibera regionale, vengono trasferite ad Alessandria che invece ha un ospedale saturo dove non sono previsti ulteriori investimenti da parte della Regione». Il sindaco ha ricordato l’esistenza di un documento, datato 2012, nel quale l’Asl di Asti, quella di Alessandria e l’Aso alessandrino avevano già ipotizzato un piano di razionalizzazione su basi tecniche valutando le singole specialità di reparto e le condizioni degli ospedali.

«In questo documento si prevede che molti servizi restino ad Asti – ha precisato Brignolo – e per questo, il documento, è una buona base per far partire un ragionamento». Brignolo non ha escluso che possa essere presentata anche una controproposta in tempi ragionevoli ma, nel frattempo, la mobilitazione dei cittadini è vista come indispensabile. Per questo il consigliere Angela Quaglia (Forza Italia), anche in veste di consigliere provinciale, ha avviato una raccolta firme con la quale gli astigiani possono esprimere la propria contrarietà alla riorganizzazione sanitaria deliberata da Chiamparino. E’ possibile firmare rivolgendosi agli uffici della Provincia, in piazza Alfieri 33.

Riccardo Santagati

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