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Attualità

Fitofarmaci: l’obbligo del patentino
mette in crisi i privati

Dal prossimo 26 novembre sarà obbligatorio acquistare qualsiasi tipo di fitofarmaco per agricoltura (insetticidi o fungicidi, compreso il tradizionale "verderame") presentando al

Dal prossimo 26 novembre sarà obbligatorio acquistare qualsiasi tipo di fitofarmaco per agricoltura (insetticidi o fungicidi, compreso il tradizionale "verderame") presentando al rivenditore un patentino che sarà rilasciato dalle competenti associazioni di categoria. Questo avverrà per rispettare una norma europea che sarebbe già dovuta entrare in vigore nel 2015, ma che è poi stata prorogata per le difficoltà di applicazione che aveva posto. La finalità è quella di rendere gli utilizzatori consapevoli delle caratteristiche dei prodotti chimici e del loro impatto sull'ambiente: i problemi che la normativa suscita, però, non riguardano tanto gli utilizzatori professionali (che già in passato erano obbligati ad avere un "patentino" per l'acquisto di alcuni tipi di prodotti e che perciò sono ben consapevoli delle norme), quanto piuttosto il gran numero di persone che posseggono un orto, qualche pianta da frutto o un pezzetto di vigna.

Pur utilizzando i prodotti chimici con la massima attenzione ed avendo rispetto per l'ambiente, quasi tutte queste persone non possono comunque fare a meno di effettuare qualche trattamento, fosse pure il tradizionale "verderame" sui pomodori, da sempre utilizzato come fungicida. Il problema si fa più serio per coloro che hanno un pezzetto di vigna coltivata per prodursi il vino per autoconsumo: infatti, per loro è obbligatorio effettuare trattamenti contro la "flavescenza dorata", che richiedono prodotti professionali. «Si sta lavorando ? spiega Antonio Bagnulo, della Coldiretti ? per un'etichettatura degli agrofarmaci che divida quelli professionali da quelli che non lo sono. Chi si occupa di agricoltura per autoconsumo dovrebbe rivolgersi alla linea non professionale, mentre per le persone che dovranno usare prodotti professionali saranno organizzati corsi di formazione, che inizieranno da mese di settembre in avanti. Ci saranno tre tipi di corsi: uno finanziato dal Piano di Sviluppo Rurale per agricoltori professionali, un secondo per i semi hobbysti che necessitano di prodotti professionali, oltre che per gli operatori del verde per il diserbo, ed un terzo che sarà on line, con esame conclusivo presso il servizio agricoltura provinciale. I corsi per i semi hobbysti saranno a pagamento, avranno una durata di venti ore e si concluderanno con un esame».

La dottoressa Berruti, dell'ASL 19, precisa che le modalità per il rilascio dei certificati abilitativi all'utilizzo ed alla vendita sono state stabilite con la determina regionale n. 224 del 13/4/15. «Se ci saranno difficoltà ? dicono all'Agricolzoo di San Damiano – verranno dai tanti anziani che ancora coltivano il loro pezzetto di vigna e che, a fronte di una nuova difficoltà, lasceranno andare tutto a gerbido».

Renato Romagnoli

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