«Voglio fare un plauso al sindaco Brignolo che ha cambiato idea riconoscendo la bontà del Piano del Traffico realizzato su richiesta della mia amministrazione 15 anni fa ma ora gli chiedo di essere
«Voglio fare un plauso al sindaco Brignolo che ha cambiato idea riconoscendo la bontà del Piano del Traffico realizzato su richiesta della mia amministrazione 15 anni fa ma ora gli chiedo di essere coerente fino in fondo realizzando il parcheggio sotterraneo in piazza Alfieri, una delle parti strategiche più importanti di quel Piano». L'ex sindaco Luigi Florio, da tempo uscito dalla vita politica della città, "rompe il silenzio" e lo fa dopo aver letto le dichiarazioni di Brignolo sull'intenzione di riprendere in mano il Piano del Traffico Mondo, commissionato dalla Giunta Florio nel 1999, attuandone alcune parti, in particolare la circolazione intorno al centro storico sull'anello tra corso Torino, viale Partigiani, corso Don Minzoni, via Gramsci e corso Savona; realizzando alcuni parcheggi scambiatori (ma senza fare grossi investimenti economici) e allargando la ZTL istituendo alcune zone a fascia oraria.
«Ma quel piano prevedeva soprattutto la possibilità per gli automobilisti di venire e parcheggiare comodamente in centro, sotto piazza Alfieri – ricorda l'ex sindaco – evitando di girare a vuoto in cerca di un posto, limitando così l'inquinamento e liberando la piazza delle auto, in vista di un'allargamento dell'isola pedonale». Il famoso "buco" di piazza Alfieri è stato a lungo al centro del dibattito politico ma, come ricorda Florio, «se ne fece un caso e il progetto finì con l'essere strumentalizzato, tanto da terrorizzare i commercianti sulla lunghezza del cantiere che avrebbe provocato un sacco di disagi. Invece avevamo calcolato esattamente i tempi di realizzazione, appena 11 mesi, tra una corsa e l'altra del Palio».
Florio evidenzia come il parcheggio sotterraneo in piazza Alfieri, che il Consiglio comunale avrebbe dovuto approvare, senza poi farlo, poco prima delle elezioni vinte da Vogliono, sarebbe oggi lo strumento principale per aiutare il centro commerciale naturale ad essere più competitivo. «Stiamo parlando di un progetto da circa 400 posti auto su due piani, di cui 80 dati in concessione a privati per un controvalore di circa 25.000 euro. Un'opera che allora sarebbe costata 18 miliardi di lire – aggiunge Florio – e che sarebbe interamente finanziabile attraverso un project financing tramite un Consorzio, che già si era formato mettendo insieme l'ACI, l'Asp e imprenditori privati». «Anche nella stessa maggioranza si crearono delle divisioni sul progetto – ricorda l'ex sindaco – e la pratica non fu portata in votazione. Però oggi basterebbe la volontà politica di farlo, di innovare, e quel parcheggio potrebbe essere cantierabile già dopo il prossimo Palio».
Al di là del progetto sotto piazza Alfieri Florio suggerisce a Brignolo di intervenire anche in corso Dante, sul semaforo pedonale tra il bar Cocchi e la Banca d'Alba. «Lo chiuda – dice – perché serve solo ad imbottigliare le auto in corso Dante creando traffico, smog e criticità di cui si potrebbe fare a meno. Applichi il Piano Mondo, magari chiedendo a chi l'ha redatto di fare i dovuti aggiustamenti che sono necessari a distanza di 15 anni, ma lo applichi in tutti quegli aspetti nei quali è rimasto attuale. Brignolo ha l'occasione di dimostrare di essere un sindaco renzianamente innovatore, come Chiamparino lo è stato a Torino dove ha sfidato parte della sua stessa maggioranza per realizzare alcune opere indispensabili alla città. Se Asti vuole essere veramente una città a misura di turista – conclude Florio – se vuole un centro con meno auto, un'isola pedonale più grande per famiglie e visitatori e se vuole dare ai negozianti del centro la possibilità di competere con i centri commerciali, dove il parcheggio c'è ed è gratuito, quell'opera in piazza Alfieri è, non solo necessaria, ma economicamente sostenibile. Tutto dipende se si ha volontà di farla al di là delle battaglie di principio aprioristiche che non portano a nulla».
Riccardo Santagati