E' particolarmente virtuoso l'impianto fotovoltaico che l'Asp ha costruito sui tetti della sede di Valbella e che, estendendosi su circa 4.800 mq, può produrre potenza pari a 328.32 kWp
E' particolarmente virtuoso l'impianto fotovoltaico che l'Asp ha costruito sui tetti della sede di Valbella e che, estendendosi su circa 4.800 mq, può produrre potenza pari a 328.32 kWp (chilowatt di picco, ossia la potenza teorica massima che l'impianto può produrre in condizioni standard di insolazione e temperatura dei moduli). Secondo le stime degli ingegneri l'impianto, che è di tipo "integrato" ossia direttamente poggiato sulla copertura del tetto, arriverà a produrre 375.000 kWh/annui tutti venduti al gestore della rete (essendo superiore ai 200 kW non è possibile scambiare sul posto l'energia) per un guadagno annuo di circa 51.000 euro. Il costo dell'impianto, messo in funzione a fine settembre, è di 760.000 euro. Il progetto è stato seguito dall'azienda con il fine di non consumare suolo ma riutilizzare la copertura del deposito di Valbella dopo aver rimosso completamente l'eternit presente.
Tecnicamente il nuovo impianto fotovoltaico dell'Asp è costituito da 1.368 moduli da 240 Wp ognuno dei quali in tecnologia policristallina ed è anche amico dell'ambiente in modo indiretto perché consentirà un risparmio di combustibile fossile e un taglio significativo delle immissioni in atmosfera di sostanze inquinanti che contribuiscono a creare l'effetto serra. «Con questo impianto andiamo ad ammodernare l'azienda che si rivolge a fonti alternative» ha commentato il sindaco Brignolo presentando agli organi di informazione la novità in campo energetico. «L'Asp non sta all'angolo ma va all'attacco investendo ed esplorando nuovi settori di investimento – ha aggiunto il presidente dell'Asp Paolo Bagnadentro – Essere leader per noi significa stare sulla cresta delle innovazioni e l'abbiamo dimostrato anche con l'acquisto dei nuovi autobus Euro 6 perché siamo stati i primi, in Italia, ad utilizzarli per il trasporto pubblico cittadino».
L'amministratore delegato Paolo Golzio ha invece sottolineato l'approccio virtuoso dell'intero impianto. «In Italia la diffusione del fotovoltaico è avvenuta prevalentemente usando dei terreni che non avevano quella specifica vocazione. Noi abbiamo ritenuto più corretto usare le coperture dei tetti così da non creare l'impatto paesaggistico già visto in altri luoghi, anche nella nostra provincia». Insomma, i vertici dell'Asp, pur realizzando un sistema di produzione energetica competitivo, non hanno voluto creare nuove strutture invasive che, indubbiamente, deturpano lo skyline del territorio circostante. L'eliminazione dell'eternit dal tetto del deposito è stato poi un intervento necessario all'installazione dei moduli ma anche volto a migliorare la qualità dell'ambiente lavorativo di Valbella.
Il nuovo fotovoltaico dell'Asp è infine una sorta di sperimentazione di un nuovo sistema energetico che, secondo le migliori previsioni, potrebbe diventare uno dei settori di punta nel futuro economico dell'azienda.
La famosa "quarta vela" dell'Asp dovrà essere completamente incentrata nella produzione di energie sostenibili, esattamente come quella prodotta dall'impianto. Anche di questo si tornerà a discutere nella seconda parte del Consiglio comunale aperto sull'Asp convocato per il prossimo martedì 10 dicembre alle 20.
Riccardo Santagati