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Fondazione CrAsti, querelle sulle terne
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Fondazione CrAsti, querelle sulle terne

Dopo il caso della nomina di Camisola a commissario del Maina, ora scoppia quello per il rinnovo del Consiglio di indirizzo della Fondazione CrAsti. A breve dovranno essere votati i nuovi consiglieri,

Dopo il caso della nomina di Camisola a commissario del Maina, ora scoppia quello per il rinnovo del Consiglio di indirizzo della Fondazione CrAsti. A breve dovranno essere votati i nuovi consiglieri, che passano da 21 a 15, dopo l’analisi della candidature espresse dagli enti titolati, non solo Comune e Provincia, ma anche Ufficio scolastico territoriale, Consulta per l’arte sacra, Confcommercio, Camera di Commercio, Unione Industriale, Confartigianato, Ordini professionali, Provincia e Comune.

Questi i nomi papabili: Giuseppe Cucciniello, Luca Gravina, Antonio Sutera Sardo – Andrea Cirio, Romano Dogliotti, Anna Gallo (due terne da parte del Comune di Asti); Antonio Perna, Fabrizio Spagarino, Tonino Spedalieri – Massimo Boccia, Paolo Gambini Aubert, Roberto Monticone (due terne da parte della Provincia); Gianni Bione, Gioachino Falcone, Mario Sacco (Camera di Commercio); Roberto Dellavalle, Luca Fasano, Maurizio Saracco (Confartigianato); Mauro Arione, Fabio Rovasio, Mauro Salute (Unione Industriale); Giuseppe Bracciale, Giorgio Guasco, Roberto Rubba (Confcommercio); Pierluigi Musso, Franco Serra, Gianfranco Torelli (Coldiretti); don Marco Andina, Ivana Bologna e Barbara Molina (Consulta per l’arte sacra); Alessandra Longo, Giorgio Marino, Alessandro Militerno (Ufficio scolastico territoriale). Ancora da ufficializzare i nomi indicati dagli ordini professionali.

Le terne proposte dal sindaco Brignolo, in particolare la prima, quella senza candidate donne, ma anche i candidati espressi dalla Provincia, hanno messo in allarme diversi consiglieri comunali di minoranza (Garrone di Uniti per Asti, Giargia e Serpa del M5S, Scognamiglio di FdS, Coppo di Fratelli d’Italia e Aceto di Asti Possibile) che hanno immediatamente scritto al Consiglio di indirizzo della Fondazione e al suo presidente Maggiora, depositando anche un’interrogazione urgente in Consiglio comunale. «In particolare – scrivono – la terna composta da Cuccinello, Gravina e Sutera, nonché quelle formulate dalla Provincia, appaiono in violazione del comma 5° dell’art. 13 dello Statuto della Fondazione CrAsti». La contestazione verte sull’adeguata presenza di donne che, nei casi citati, non sarebbe rispettata. Contro le nomine del sindaco anche la proposta di inserire tra i candidati un soggetto non residente ad Asti, quando i consiglieri ricordano che, da norma statutaria, il sindaco dovrebbe proporre persone residenti nel Comune capoluogo, mentre la Provincia è titolata a suggerire persone residenti nel resto dell’Astigiano.

Nell’interrogazione presentata al sindaco si contesta, infine, che i capigruppo del Consiglio comunale non abbiano potuto discutere le candidature né valutare i curricula in modo approfondito «perché il sindaco, consegnati ai consiglieri i curricula, dichiarava che avrebbe provveduto il giorno seguente a scegliere (ex imperio) i nominativi, non aprendo nessuna discussione a riguardo». Anche per questo motivo i consiglieri chiedono a Brignolo di conoscere le motivazioni sulle scelte fatte e se non reputi opportuno ritirare le terne proposte al fine di rivalutare, in conferenza capigruppo, i curricula. «Per quanto riguarda le nomine siamo stati tra i più virtuosi con le indicazioni di genere – replica Brignolo – Invece la nomina spetta al sindaco dopo aver messo a conoscenza dei curricula pervenuti anche i capigruppo. Ma non si tratta di decisioni collegiali, né c’è il vincolo di nominare solo cittadini residenti nel Comune di Asti».

Riccardo Santagati

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