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Fratelli d'Italia, Coppo: «Voglio dare voce alle partite IVA»
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Fratelli d'Italia, Coppo: «Voglio dare voce alle partite IVA»

Marcello Coppo, avvocato classe 1978 e consigliere comunale di minoranza ad Asti e candidato alle prossime elezioni regionali con Fratelli d'Italia-An, che sostiene Guido Crosetto in corsa per la

Marcello Coppo, avvocato classe 1978 e consigliere comunale di minoranza ad Asti e candidato alle prossime elezioni regionali con Fratelli d'Italia-An, che sostiene Guido Crosetto in corsa per la presidenza del Piemonte.

Perchè ha deciso di candidarsi?
Partiamo dal fatto che so bene che non potrò venire eletto in Consiglio Regionale, ma che a dispetto di ciò, questo è un sacrificio che ho deciso di compiere per quello in cui credo, anche quando ciò può fare correre il rischio di una "brutta figura" nei risultati. Non si dimentichi che io sono una "partita Iva" e sono abituato anche nelle difficoltà ad andare avanti con la schiena dritta, sempre. Le partite IVA sono vessate e mi va di sottolinearlo perché sono uno di quelli a cui vorrei dare voce, proprio perché patisco come loro. Questa è certo una delle leve che mi ha spinto "a correre".

In queste elezioni, come si configura il suo partito nel rapporto con gli elettori?
C'è un'area rimasta senza rappresentanza e un centro destra che si è letteralmente squagliato e Fratelli d'Italia ha cercato in tutti i modi di trovare una soluzione che potesse tenere la coalizione unita, proponendo come proprio candidato Guido Crosetto, che dai sondaggi era delineato come l'unico in grado di tenere testa al centrosinistra. Ultima proposta è stata poi quella di effettuare le primarie di coalizione, strumento utile per confrontarsi, ma è arrivato il no da Forza Italia. Fratelli d'Italia pensa che sia il popolo a dovere decidere e scendiamo in campo anche per ristabilire questo principio. La politica si è scollegata dal territorio, dimenticandosi che il popolo è sovrano e noi siamo per il popolo.

Come intendete distinguervi?
I media hanno creato l'immagine di questo tridente composto da Berlusconi, Grillo e Renzi. Questo è un prodotto del linguaggio della comunicazione perché non esiste alcun tridente, abbiamo semmai Berlusconi e Renzi da una parte e Grillo dall'altra – con Casaleggio alle spalle – che invece di rappresentare il nuovo come dice, è il vecchio più vecchio che c'è perché è il primo ad alzare il dito e a dire no, impedendo la realizzazione di investimenti importanti per il nostro Paese e che andrebbero fatti. Un esempio? La TAV. Noi siamo l'alternativa a questo scenario e siamo un partito che, anche al proprio interno, osserva un grande rispetto per tutti i suoi membri. Le faccio un esempio, Giorgia Meloni comunica e si confronta con gli attivisti attraverso "WhatsApp", legge ciò che le viene scritto e proposto, anche durante le dirette televisive. Mi spiace per i ragazzi attivisti di Grillo perché non possono dire di essere ascoltati e considerati nello stesso modo.

Quali le priorità programmatiche per la nostra Regione?
È necessario un risanamento della Regione Piemonte che inizia con l'avere una visione a lungo termine. Per quanto riguarda gli investimenti sui trasporti dico sì alla TAV, come dico sì alla tangenziale Sud-Ovest. Sono per una riduzione drastica degli enti di controllo, parassiti delle partite IVA e dell'Italia in generale. Un'impresa non può vivere con dodici enti di controllo sulle spalle, anche perché c'è una perdita di tempo enorme sul capire come fare ad essere in regola per ognuno di loro. Occorre semplificare, per questo penso che tutta la normativa regionale andrebbe azzerata e riscritta, andando poi a fare leggere quella nuova nei licei, chiedendo ai ragazzi se la comprendono, secondo il principio che "se non capisco una legge non la firmo". È ora di finirla con i burocrati che guadagnano centinaia di migliaia di euro per fare circolari che nessuno capisce.

Tornando alla città, perché gli astigiani dovrebbero votarla?
Per dare voce a chi non è d'accordo con questa amministrazione e non si sente rappresentato, se dovessi coniare uno slogan direi: "scrivi Coppo e proteggiti da questa giunta".

Cosa, secondo Lei, proprio non va ad Asti?
L'ottusità di certe scelte. Ad Asti, ad esempio, non c'è musica perché l'ARPA ha sanzionato tutti; non è perché qualcuno infastidito telefona che si devono chiudere le attività, allora si uccide il commercio, pensiamo al caso del Motocross. Non si riesce a fare un investimento condiviso, manca una visione che vada oltre all'alternanza politica.

Un esempio?
Per il Palio si spendono circa 150.000 euro annui per affitto tribune, se noi avessimo una bella struttura fissa in Piazza del Palio, magari un finto storico, quei 150.000 euro potrebbero diventare parte del mutuo per realizzarla e con il risparmio nel lungo periodo si potrebbe fare il parcheggio sotterraneo, non togliendo niente a nessuno. Col senno del poi gli investimenti fatti non sono stati all'altezza delle aspettative, ne è un esempio la ristrutturazione dell'Enofila.

Guido Crosetto, nella presentazione del suo profilo Twitter scrive: "Capire e criticare i propri errori è meglio che farlo con quelli degli altri solo che è tremendamente difficile. Per me se non altro per la quantità". Mettiamola così, se dovesse dire una cosa positiva che hanno fatto i suoi avversari politici?
Ritengo positiva l'eliminazione della motivazione dei contratti a termine, da parte del Governo. Proprio Crosetto verrà ad Asti il 17 maggio e tra le altre cose che faremo, intendo portarlo a prendere un caffè a Castell'Alfero al bar del Conte Amico, teatro di un accertamento fiscale che basandosi sui calcoli del consumo di caffè, multò il locale.

Cosa dire per convincere gli elettori a votare per lei?
Non è con una parola che si convincono le persone a votare, né voglio fare appelli. Posso solo dire alla gente di leggere il mio blog e di chiedere a qualcuno che mi conosce chi sono e in cosa credo e poi decidere.

Alessia Conti

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