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La consigliera Angela Quaglia
Attualità
Interrogazione

Frazioni e spurghi: il primo servizio è gratis o si paga?

La consigliera Angela Quaglia chiede al sindaco di spiegare il disguido con l’Asp

La consigliera comunale di minoranza Angela Quaglia (CambiAMO Asti) ha presentato un’interrogazione al sindaco Rasero circa un disservizio che si sarebbe verificato tra molti residenti delle frazioni la cui casa non è ancora servita dalla fognatura. In sostanza, la consigliera ricorda che il 18 febbraio scorso queste persone hanno ricevuto una lettera, «a firma dell’amministratore delegato dell’Asp», in cui, a proposito del servizio bottini (spurgo, prelievo, trasporto e trattamento delle acque domestiche nelle utenze private non servite dalla fognatura) si annunciava un costo di 197,36 euro + Iva per il servizio di spurgo per gli intestatari del contratto con l’Asp e di 197,36 euro + Iva, cui sommare 20 euro + Iva per tonnellata, per lo smaltimento dei fanghi all’impianto di depurazione, ma da applicare a chi non abbia un contratto con l’azienda.

«Nella lettera – scrive la consigliera – si ricordava che la corretta pulizia delle fosse settiche è obbligo dell’utente che a propria cura e spese deve provvedervi, di norma annualmente, con un corretto smaltimento dei reflui prodotti e conservandone la documentazione».

Ma il 29 marzo scorso, tramite una successiva lettera inviata ai residenti delle frazioni non serviti dalla fognatura, firmata dall’amministratore delegato dell’Asp e dal sindaco, «si annullavano le precedenti disposizioni confermando, anche per il 2021, che il primo servizio bottini sarebbe stato effettuato dall’Asp senza costi aggiuntivi e che il pagamento di 197,36 euro + Iva sarebbe stato dovuto solo per un servizio successivo».

Da qui la richiesta della consigliera di spiegazioni: «Come si è potuto verificare un così grave errore di valutazione e comunicazione da parte di Asp? Quanti cittadini hanno pagato, o fatto addebitare in bolletta, il corrispettivo per il servizio svolto da Asp entro marzo? Che cosa si intende fare – conclude Quaglia – per risarcire i cittadini che, a fronte della prima comunicazione, hanno preferito servirsi di altre ditte e quindi hanno regolarmente pagato il servizio?»

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