Nove anni che hanno cambiato radicalmente la storia del castello di Frinco.
E proprio in questi giorni è possibile toccare con mano quella che, da disastro totale, si è trasformata in una storia a lieto fine grazie ad un sindaco, Luigi Ferrero, cui la tenacia proprio non fa difetto.
Il disastro è stato quello del febbraio del 2014, quando, dopo alcuni segnali di cedimenti dei giorni precedenti, è crollato l’intero avamposto sud del maniero che torreggia sul paese. Per fortuna non ci furono feriti, ma da allora la strada per la chiesa parrocchiale è stata chiusa, il luogo di culto non è più stato riaperto e, soprattutto, è stata emessa un’ordinanza di inaccessibilità alla casa che si trova proprio sotto le mura del castello. Il crollo ha interessato pesantemente il giardino e un locale di sgombero dove si trovava la centrale termica dell’abitazione. La signora che vi abitava, Mariuccia Avidano, vedova, oggi 87enne, ha dovuto lasciare la sua casa in fretta e furia e da allora non vi ha più potuto abitare. E’ andata a vivere in affitto in un alloggio ai piedi del paese sperando sempre, un giorno, di poter tornare nella casa che aveva ristrutturato con il marito in una vita di sacrifici.
Quel momento, che per anni è sembrato un miraggio, è arrivato. In questi giorni, infatti, il sindaco Ferrero, ha firmato un’ordinanza che, pur non riaprendo la strada fino alla chiesa, ha ristretto l’area interdetta e, di fatto, Mariuccia può di nuovo rientrare a casa. Ordinanza firmata dopo il collaudo dei due possenti muri di cemento armato costruiti per contenere quel lato del castello ora messo in sicurezza.
Ma il sindaco Ferrero, che alla sua elezione aveva fatto questa promessa all’anziana vedova, non si è limitato a fare in modo che non ci fossero più pericoli di crollo di parti del castello.
Dopo aver guidato il Comune nella sua acquisizione dall’ultimo proprietario privato, un antiquario fiorentino, ha ottenuto finanziamenti per i lavori e ha firmato una convenzione con il Politecnico di Torino che lo ha eletto sede di un Atelier di Architettura. Un caso-studio per un gruppo di futuri architetti che, da oltre un anno a questa parte, hanno fatto i rilievi accurati grazie ad un importante finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e che questa sera, venerdì, alle 18 in sala consigliare, presenteranno i loro studi di fattibilità su una fruizione “sostenibile” del grande edificio storico alla presenza dei docenti Carla Bartolozzi, Donato Sabia e Marco Roggero.
Qualcosa era già emerso durante la prima apertura del salone al piano rialzato, dove i ragazzi, guidati dai docenti universitari, avevano spiegato come il castello di Frinco, grazie alla sua posizione logisticamente importante rispetto ai nuovi flussi turistici del Monferrato, poteva diventare un “contenitore” di eventi e una location ideale per appuntamenti che non richiedono investimenti imponenti difficili da reperire, soprattutto per la sua proprietà pubblica.
Intanto, dopo qualche apertura parziale del piano terra (dove si trova il cosiddetto “salone rosso”, la cucina e la “sala del pozzo” che riforniva di acqua tutto il maniero), sabato e domenica il castello aprirà le sue porte durante la giornata internazionale del FAI (Fondo per l’Ambiente Italia). Verranno mostrate diverse sale al primo piano, mai riaperte prima fra le quali spiccano la straordinaria ghiacciaia del castello, ripulita e integra.
Nella manica ovest che verrà aperta, sarà possibile visitare anche la cappella, anch’essa mai aperta al pubblico.
Negli stessi giorni di apertura del castello, sabato e domenica sarà aperto anche il “Luogo della memoria”, museo allestito nell’antica chiesa della Confraternita di san Bernardino che ospita le testimonianze della civiltà contadina di Frinco mentre nella casa sottostante la salita al castello si terrà la mostra di pittura “Balck & White” a cura di Gianni Alba.
Per i più piccoli l’appuntamento è sabato dalle 14,30 alle 16 nella scuola di Frinco in regione San Firmino 1 dove, insieme alle volontarie di Nati per Leggere, sarà possibile fare letture insieme e scoprire la piccola scuola di paese che, immersa in un grande parco al sicuro, gode di attrezzature tecnologicamente avanzate, grandi spazi e lavagne interattive con una sala informatica.
Ambiente
- Martina Della Bella