Meno di tre mesi fa era stata la tiktoker astigiana Cara Villain a denunciare, tramite i social, di essere stata derisa e presa di mira, con commenti omofobi, da cinque ragazzini, quattro maschi e una femmina, mentre viaggiava sul bus insieme a un’altra persona. Commenti contro di lei, in quanto esponente della comunità Lgbtqi, che avevano fatto suonare l’ennesimo campanello d’allarme sul clima di intolleranza, quando non di odio, nei confronti della comunità omosessuale astigiana.
Adesso, un nuovo episodio, denunciato da Patrizio Onori, già presidente di Asti Pride, sembra confermare l’aumento di intolleranza verso la comunità Lgbtqi e anche in questo caso a fomentarla è stato un gruppo di minorenni.
A farne le spese, come raccontato in un post su Facebook, lo stesso Patrizio Onori e suo marito che sabato sera, mentre passeggiavano in via Scotti, sono stati appellati con il termine “frocetti” da quattro ragazzi, tutti con età compresa tra 14 e 16 anni. «Abito ad Asti dal 1997 – racconta Onori spiegando l’accaduto – Non ho memoria di un insulto a viso aperto di questo genere. Certo a volte ho percepito bisbigli, sguardi tra l’incuriosito e il disgusto. Ma mai un affronto diretto. Cosa spinge quattro individui adolescenti a dare dei “frocetti” a due persone dichiaratamente omosessuali di 51 e 38 anni che passeggiano cercando un po’ di refrigerio in un’estate infuocata? Che soddisfazione possono provare? Quale l’intento? La risposta è semplice quanto inquietante: è tutto frutto del clima di odio, di violenza e di caccia alle streghe che si sta respirando ormai da qualche anno nel nostro Paese. Un clima fomentato e legittimato dalla classe politica ora al Governo. E non è certo rassicurante pensare che ciò stia avvenendo anche in altre latitudini nel mondo».
La testimonianza di Onori non trascura il dato politico sulle contromisure che non verrebbero adottate né a livello nazionale, né a livello locale. «Arginare questo tipo di odio dovrebbe essere la priorità assoluta della politica tutta, a tutti i livelli, e invece? – si domanda – Già, cosa fa di concreto l’amministrazione della città per per prevenire le discriminazioni e per educare al rispetto ed all’inclusione? Nulla, il niente più assoluto. Ai quei quattro ragazzetti dico “non ho paura di voi e del vostro fare da piccoli bulletti”. Ho alle spalle 34 anni di attivismo Lgbtqi+, ne ho viste e passate tante e di tutti i colori».
[nella foto Patrizio Onori esponente di AstiPride]