“Il collegamento Asti Sud-Ovest rappresenta un’infrastruttura strategica per la Provincia di Asti, in quanto garantirebbe un accesso rapido ed efficiente dall’area meridionale della città verso l’ospedale e altre zone nevralgiche. L’opera è stata riconosciuta come prioritaria”: lo ha detto l’assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture Marco Gabusi, rispondendo all’interrogazione di Alice Ravinale (Avs) che tra i vari quesiti si è soffermata sui costi di progettazione, sulla tempistica e sulla reale necessità di costruire un secondo ponte sul fiume Tanaro.
“Gli studi effettuati evidenziano le criticità legate all’accesso ad Asti tramite corso Savona, particolarmente evidenti in determinate fasce orarie, dove il traffico risulta congestionato, per cui – ha ribadito Gabusi – il progetto Caso risponde a esigenze pratiche e largamente condivise dal territorio”.
I costi dell’opera, che dovrebbe essere divisa in due lotti funzionali, sono ipotizzabili in 190 milioni di euro.
Ravinale, nella sua interrogazione, tra l’altro obietta che “l’architetto Carlo Ratti, urbanista astigiano di fama internazionale, professore al Mit di Boston e al Politecnico di Milano, ha recentemente pubblicato un’analisi critica sulle pagine locali di un quotidiano nazionale. Ratti ha sollevato forti dubbi sull’utilità del progetto, basandosi su dati aggiornati raccolti tramite tracciati telefonici cellulari. Secondo l’urbanista, le stime attuali indicano un flusso massimo di 300-400 veicoli l’ora per senso di marcia nelle ore di punta, nettamente inferiore rispetto alle stime iniziali di circa 3000 veicoli l’ora”.
In ogni caso, Gabusi ha chiarito che “la Regione si è impegnata, oltre a finanziare la progettazione, a fare inserire l’opera nel programma Mit-Anas. Per la progettazione è previsto un investimento di 400 mila euro e, in base alla convenzione stipulata nel 2022, spetta ad Anas predisporre il progetto di fattibilità tecnica ed economica” ha risposto l’assessore.
Allo stato attuale Anas sta approfondendo i correttivi indicati dal Comune di Asti, poi avvierà la Conferenza dei servizi per le valutazioni d’impatto ambientale e tutti gli altri step previsti, in un lasso di tempo indicativo tra il 2005 e il 2006.
“È cruciale che una città di 75 mila abitanti, che sale di 50 mila se si considerano i cittadini del Sud Astigiano, dotata di un unico ponte sul Tanaro, valuti la costruzione di un secondo. Tale struttura poi risulta essenziale, soprattutto in situazioni di emergenza” ha concluso Gabusi.