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Attualità

Galvagno: con quei soldi
si potevano aiutare molti disoccupati

"E' inaccettabile che la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti abbia destinato 250 mila euro all'Enofila attraverso il Comune mentre Provincia e Camera di Commercio non hanno ancora

"E' inaccettabile che la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti abbia destinato 250 mila euro all'Enofila attraverso il Comune mentre Provincia e Camera di Commercio non hanno ancora versato la totalità delle loro quote. Tale inadempienza ha creato il buco da ripianare con i soldi della Fondazione con un contributo a fondo perduto". Parole di Giorgio Galvagno, consigliere comunale d'opposizione, che ieri mattina, giovedì, ha convocato una conferenza stampa a palazzo Civico per rispondere al presidente della Camera di Commercio Sacco che nei giorni scorsi aveva dichiarato che il contributo della Fondazione non serviva a coprire alcun buco di bilancio quanto piuttosto a completare l'investimento e la trasformazione dell'Enofila in centro fieristico.

"Sacco dice che con i soldi della Fondazione non si ripiana un buco – ha proseguito Galvagno – e allora chiamiamoli debiti ma la sostanza non cambia. Si tratta di centinaia di migliaia di euro di lavori fatti e non pagati dall'Enofila perché la cassa è vuota poiché Camera di Commercio e Provincia non hanno versato le quote di loro spettanza nell'ambito della società costituita insieme al Comune per ristrutturare la vecchia vetreria e renderla idonea allo svolgimento di attività espositive e commerciali. I 250 mila euro ricevuti dal Comune da parte della Fondazione avrebbero potuto costituire un fondo a sollievo della disoccupazione locale invece di coprire un debito di cui il Comune stesso non è tenuto a rispondere". Galvagno ha anche annunciato che vorrà porre all'attenzione del Consiglio Comunale il tema dell'Enofila, le sue fonti di finanziamento e il fatto che non sia stata ancora promossa una gara pubblica per trovare un gestore della struttura (provvisoriamente la gestione dell'Enofila è affidata alla Camera di Commercio, ndr).

L'ex primo cittadino ha poi preso atto con soddisfazione dell'avviso pubblico redatto dal Comune per la selezione di disoccupati, inattivi o in mobilità residenti nell'area interessata dal Pisu (Sud ? Ovest della città) interessati a partecipare a percorsi di formazione e tirocinio in azienda. "La precedente amministrazione da me guidata -? ha detto Galvagno ?- aveva varato questo progetto che ora sta andando in porto nell'ambito del Pisu, il programma integrato di sviluppo urbano. Nonostante il notevole impegno finanziario di 1 milione e 300 mila euro si tratta di una goccia in un mare di bisogno e attraverso un'interpellanza al sindaco chiederemo che questo progetto sia sfruttato nel modo migliore senza creare inaccettabili discriminazioni come purtroppo avverrà se questa iniziativa non sarà corretta.

Infatti il Comune ha accettato supinamente il meccanismo imposto dalla Regione in base al quale le borse lavoro sono destinabili soltanto a chi è residente nella zona Sud ? Ovest della città. Credo, invece, che il provvedimento vada esteso con giustizia e buon senso a tutti i disoccupati della città per evitare tensione rancore fra coloro che sono stati esclusi dal provvedimento solo perché abitano in un quartiere diverso di Asti. Tuttavia se non fosse possibile adottare tale soluzione per insormontabili intoppi burocratici il Comune dovrebbe trovare altre soluzioni per estendere questa opportunità a tutta la platea di disoccupati della città. Potrebbero bastare inizialmente 400-500 mila euro".

Bartolo Gabbio

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