L’ex sindaco di Asti torna alla carica ed è pronto a dare il suo contributo in vista delle prossime elezioni comunali del 2017. “Altri cinque anni di questa amministrazione e siamo tutti rovinati”
Per Giorgio Galvagno il tempo sembra non passare mai. Pur avendo già amministrato la città per due mandati, anche se a distanza di molti anni, e aver trascorso gli ultimi quattro in opposizione – all’inizio silente – l’ex sindaco continua a vivere la politica con passione, sempre sull’onda, con mille progetti nel suo celebre “cantiere” e la voglia di essere ancora uno dei protagonisti della prossima tornata elettorale. Non in prima linea, spiega lui incontrando i giornalisti, “ma portando avanti un programma che affiderà ad un capitano scelto dagli astigiani attraverso un sondaggio. Qualcuno che sia gradito e che abbia possibilità di vincere”. Insomma, lui in campo è già sceso, ma questa volta più come allenatore che come attaccante. “Nel 2012 avevo deciso di dedicarmi ad altro, – spiega – poi ho visto che questa amministrazione si è rivelata carente sotto tanti punti di vista e se ci sorbiamo altri cinque anni così andiamo tutti in rovina”.
L’ex sindaco precisa i difetti che, secondo lui, hanno caratterizzato l’amministrazione di Fabrizio Brignolo e del Partito Democratico: “E’ stata una Giunta, e lo è ancora, piena di personalismi e beghe interne che non si erano mai visti prima. Brignolo mi sta anche simpatico, ma ho notato in lui una sorta di cinismo politico e lo accuso di essere succube delle direttive prese dal suo partito, senza capacità di reagire, incassando tutto come nulla fosse”.
Esempi, Galvagno, ne porta parecchi. “Non ha difeso l’ospedale dagli accorpamenti; ha abbandonato l’Enofila a se stessa, colpa che definisco gravissima perché ha solo creato un nuovo contenitore vuoto; ha affondato la tangenziale sud/ovest; il parcheggio in centro l’ha demonizzato per anni, salvo ora cambiare idea solo per fini elettorali e, infine, ha deriso la mia proposta di Enolandia, per poi lanciare il progetto “Vino e Cultura”. Peccato che Asti non avrà alcun peso rispetto ai comuni limitrofi e alle città come Casale, Acqui Terme o Alba di cui dovrebbe diventare capofila”.
Galvagno rincara la dose sulla Provincia in via di smantellamento e con diversi servizi che ormai fanno capo ad Alessandria: “L’Astigiano è ridotto ad essere un circondario di Alessandria e questi si divertono a parlare di Monferrato. Ma hanno visto un po’ com’è ridotta Asti?”. Per l’ex sindaco, che conferma la volontà di ufficializzare il candidato sostenuto dal suo movimento entro la fine di novembre, “la città è sempre negli ultimi posti in tutte le classifiche che contano, il decoro urbano non esiste quasi più, non si investe nella manutenzione, ma Brignolo continua a utilizzare dei toni trionfalistici che trovo decisamente fuori luogo, anzi da contrastare con forza”.
L’ex primo cittadino è pronto ad investire il proprio tempo “per invertire la rotta, con un programma dal quale abbiamo tolto ciò che non si può più fare rispetto a quanto lasciato nel 2012”. E sui nomi che già circolano in città come possibili candidati? “Sono tutti validi, nulla da dire. Noi però abbiano deciso di fare proposte anziché muovere solo critiche. Chi vuole darci una mano, è ben accetto”.
Riccardo Santagati