Cerca
Close this search box.
Chapitombolo Asti
Attualità
Il caso

Gara di solidarietà per salvare la scuola Chapitombolo di Asti

Deve 15.000 euro all’Atc per gli affitti non pagati nel periodo più critico della pandemia

Considerata una delle eccellenze cittadine, sempre presente per sostenere iniziative in favore dei giovani e per l’inclusione sociale, coinvolta in svariate manifestazioni (Arti e Mercanti, Sport in piazza, Settimana Europea per la Mobilità Sostenibile, etc.), la Scuola di Circo Chapitombolo Asti ASD rischia di chiudere, vittima indiretta del Covid anche se a distanza di alcuni anni dal lockdown. La sede della scuola si trova nel Palazzo del Michelerio, in corso Alfieri, in locali di proprietà dell’Atc a cui Chapitombolo versa regolamente l’affitto concordato. Il problema è nato durante le chiusure dettate dai vari DPCM che, impedendo di fatto lo svolgimento dell’attività sportiva di gruppo, ha fermato anche Chapitombolo.

Niente corsi, niente rette da parte dei tanti iscritti e quindi nessuna possibilità di pagare l’affitto all’Atc. Adesso quest’ultima, tramite l’Agenzia delle Entrate, ha chiesto alla scuola di saldare il debito pregresso, circa 15 mila euro. «Si tratta delle mensilità comprese tra agosto 2020 e febbraio 2021 – spiega la titolare di Chapitombolo Asti ASD Olivia Ferraris – Abbiamo provato a confrontarci con l’Atc, pur con molte difficoltà, pensando che si potesse ricontrattare gli affitti della fase più critica della pandemia. Ci è stata proposta una rateizzazione del debito per noi inaccessibile, metà importo subito e il resto da pagare raddoppiando il canone. Siamo un’associazione sportiva dilettantistica con tariffe medie da 60 euro al mese e quel canone sarebbe insostenibile».

Un’eccellenza non solo sportiva, ma come riconosciuto da molte associazioni, tra cui l’Unicef, anche una realtà a cui si sono rivolte molte ragazze affette da disturbi psicologici importanti (isolamento sociale, abbandono scolastico, disturbi alimentari, etc.) che da Chapitombolo sono riuscite a trovare accoglienza e incoraggiamento necessari per combattere i propri problemi. «Quello che lascia più l’amaro in bocca è che l’Atc è un Ente pubblico quindi in qualche modo è lo Stato che mi sta dicendo di chiudere, non un privato come potrebbe essere il classico padrone di casa».

Il primo avviso di pagamento ammonta a circa 7.500 euro, «cifra che vorremmo trovare – continua Ferraris – per evitare di essere messi in mezzo alla strada da un giorno all’altro». I tempi dell’eventuale sfratto non sono certi, ma l’obiettivo è impedire che avvenga. Questo sarà possibile solo se la comunità astigiana, gli Enti locali che hanno sempre parlato della scuola come di un esempio virtuoso, ed eventuali altri benefattori, si facciano avanti in favore di Chapitombolo sostenendo la raccolta fondi lanciata per raccogliere il denaro che manca.

Da parte dell’Atc c’è la disponibilità di discutere del caso Chapitombolo per trovare una soluzione che eviti lo sfratto della scuola. Questa l’intenzione espressa dal direttore Gianluca Ghiglione interpellato dal giornale sulla vicenda che coinvolge la scuola di circo con sede nel Palazzo del Michelerio. «Prima di sfrattare qualcuno, specie se dimostra buona volontà e sta pagando regolarmente l’affitto, ci pensiamo due volte. A maggior ragione per attività di questo tipo. Però ci troviamo tra l’incudine e il martello perché siamo attenzionati dalla Corte dei Conti. Comunque incontrerò la titolare della scuola per confrontarmi direttamente con lei».

Anche il Comune di Asti, venuto a sapere del caso, si è già attivato per trovare una mediazione con l’Atc, probabilmente per suggerire un piano di rientro sostenibile ed evitare così il peggio. Per contribuire a salvare la scuola è possibile effettuare una donazione sull’Iban IT 66T06 08547 500 0000000 22883 intestato a Chapitombolo Asti ASD – Corso Alfieri 381 – Asti con causale “Donazione – Salviamo la scuola di circo Asti”, oppure tramite Satispay “Chapitombolo Asti”, corso Alfieri 381.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre: