La contestata nomina del nuovo Garante per i detenuti del carcere di Quarto, votata a maggioranza da un Consiglio comunale “spaccato” sui curricula proposti, potrebbe passare al vaglio della Prefettura di Asti. Almeno questo è quanto chiedono i consiglieri comunali di minoranza Bosia, Briccarello, Cerruti, Crivelli, Ferlisi, Malandrone, Migliasso, Miravalle, Miroglio, Saracco, Sutera e Vercelli, in una lettera inviata al Prefetto Claudio Ventrice.
Nella comunicazione, i consiglieri sottopongono al prefetto le perplessità sollevate negli ultimi giorni sulla nomina di Stefania Sterpetti, ufficialmente sostenuta da Fratelli d’Italia e votata da una buona parte della maggioranza, ma non tutta, e chiedono al rappresentante del Governo di «valutare con urgenza la legittimità e l’opportunità della suddetta nomina e la sua coerenza con le fonti normative e regolamentari (vigenti ndr), a tutela non solo dei diritti delle persone detenute, ma anche dell’immagine delle istituzioni locali e del rispetto della legalità».
I consiglieri citano tutte le fonti cui si dovrebbe fare riferimento nel predisporre la scelta per la ricerca di un Garante per i detenuti e, tra queste, il Protocollo di Intesa tra Garante nazionale per le persone private della libertà e Anci, sottoscritto in data 11 luglio 2022, e le collegate Linee Guida per l’omogeneità dei criteri di nomina dei Garanti locali del 2 agosto 2023 ai quali «dovrebbero uniformarsi» le nomine comunali.
Nel documento inviato al Prefetto Ventrice, i consiglieri di minoranza rimarcano «l’assenza (nel curriculum del nuovo Garante ndr) di qualsivoglia competenza specifica o la benché minima esperienza pregressa in ambito penitenziario, di tutela o di monitoraggio del rispetto dei diritti umani». Quindi, al di là degli ormai noti post pubblicati in passato sulla bacheca Facebook di Sterpetti, i consiglieri sollevano dubbi che il curriculum presentato in risposta al bando comunale sia adeguato al ruolo in questione.
Bando che, comunque, come accertato anche dal nostro giornale, non prevedeva però alcun tipo di requisiti, esperienza o qualifica particolare.