«Sarà necessario affittare il palazzetto dello sport quando dovremo convocare la prima riunione del circolo cittadino». Il commento, ovviamente sarcastico, è di uno dei tesserati che domenica si
«Sarà necessario affittare il palazzetto dello sport quando dovremo convocare la prima riunione del circolo cittadino». Il commento, ovviamente sarcastico, è di uno dei tesserati che domenica si è presentato per votare il rinnovo della Segreteria cittadina e dare anche il voto di preferenza in vista dellelezione del nuovo segretario provinciale. Leffetto tessere last minute non è passato inosservato considerando che, nella giornata di domenica, sono state ben 341 le persone che hanno aderito al Partito Democratico di Asti per esercitare il diritto di voto. Si è passati così dai 165 iscritti del 2012 ad oltre 700, considerando che i tesserati erano già più che raddoppiati nei giorni precedenti il voto. Secondo i dati forniti da Alfredo Castaldo, presidente della Commissione sulle elezioni, tra i nuovi tesserati del circolo di Asti si contano 230 extracomunitari, prevalentemente di origine albanese, ma anche romeni, moldavi e pare qualche marocchino. Una presenza che rende il PD di Asti il partito più multietnico della città anche se molti sono convinti che, di tutti i votanti, solo la minor parte si farà ancora vedere nella sede di piazza Statuto.
I conti sono presto fatti: per lelezione del segretario cittadino hanno votato 611 tesserati, tra nuovi e vecchi, mentre 612 sono stati i votanti per lelezione del segretario provinciale. Carlo Gentile, di ala renziana e già segretario pro tempore, è stato riconfermato alla guida del circolo cittadino con 325 voti. Il suo rivale, Luigi Sposato, civatiano, ha ottenuto 228 voti (schede bianche 42, nulle 16). Francesca Ferraris, attuale segretario provinciale, ad Asti ha incassato 249 voti mentre Giorgio Ferrero, renziano, ha ottenuto 353 preferenze. La sfida tra Ferraris e Ferrero non è terminata domenica perché, entro il 4 novembre, si terranno le elezioni congressuali a Villanova, San Damiano, Canelli e Nizza. Chi avrà più voti otterrà un numero maggiore di delgati cui spetterà il compito di eleggere il segretario provinciale. Chi pensava che il Congresso cittadino potesse, dopo tanto tempo, riappacificare gli animi allinterno del PD facendo convergere le varie correnti in un solo soggetto politico forte e rappresentativo del proprio elettorato è rimasto deluso. Il clima che si respira dopo il voto è ancora più avvelenato di quello che già si respirava prima delle elezioni.
In molti leggono il rinnovo delle cariche come lultima sfida tra le due vere grandi correnti astigiane, quella vicino al consigliere regionale Angela Motta (renziana) e quella affine allonorevole Massimo Fiorio (ex bersaniano). Lelezione di domenica, lafflusso ai seggi di decine di stranieri, neo tesserati, mai visti prima, non ha fatto altro che scatenare polemiche e illazioni di ogni genere facendo passare la vittoria di Gentile in secondo piano. «Il Congresso si sta facendo altrove e non qui – commenta Sposato durante il discorso di presentazione del programma davanti ad un ristretto pubblico di tesserati – Oggi il PD assomiglia ad un bus nel quale si sale, si paga il biglietto e si scende alla fermata successiva». Sposato, una volta conosciuto lesito del voto, ha fatto sapere di voler valutare con gli altri sostenitori quale atteggiamento tenere per il futuro. Gentile non ha voluto replicare alle polemiche ma non nasconde la propria soddisfazione per lavvenuta elezione.
«Ho presentato un programma in cui si punta allunità del partito, a creare un gruppo inclusivo, aperto al cambiamento e ai militanti. Gli stranieri hanno sicuramente un ruolo importante nel nuovo PD – ha aggiunto parlando del boom di tesserati extracomunitari – anche se non mi aspettavo questo risultato. Comunque abbiamo lavorato molto sul tema dellimmigrazione e continueremo a farlo. E stato un Congresso con forti tensioni – conclude Gentile – ma ora è tempo di metterci al lavoro, tutti insieme, per lunità del partito». Più che un appello quello di Gentile sembra una preghiera perché i malumori tra gli iscritti del PD non si contano. «Personalmente non mi riconosco in un partito che lavora in questo modo – replica Riccardo Fassone, consigliere comunale e vice segretario provinciale – Trarrò le conclusioni alla fine del Congresso valutando se ci sarà proposto un progetto sul quale adoperarci». Dichiarazioni condivise anche dal consigliere comunale Clemente Elis Aceto, di ala civatiana. «Come Fassone non posso condividere questo tipo di approccio tenuto durante il voto perchè credo che sia stata stuprata la dignità dei veri militanti. La mia non è una ripicca ma una constatazione. Per quanto mi riguarda non escludo azioni di protesta, anche forti, in dissenso su quanto è accaduto».
Secondo alcuni osservatori vicini al Partito Democratico le modalità con cui si sono svolti i congressi nei circoli, non solo ad Asti ma anche altrove, in particolare a Rocchetta Tanaro e Villafranca (raddoppio di iscritti, di cui molti stranieri in un colpo solo) potrebbero innescare una spaccatura insanabile tra le fila del PD. A Rocchetta il copione visto ad Asti si è ripetuto con un boom di tesseramenti che Mauro Malaga, il coordinatore del circolo, trova «incommentabili». «Abbiamo un circolo che in media conta 35 iscritti tra Cerro, Rocchetta, Castello dAnnone e Refrancore e sabato, in un solo giorno, abbiamo raggiunto quota 93 votanti. Di questi nuovi iscritti se ne contano una trentina di origine albanese, anche donne con bambini piccoli venute a votare senza sapere, e questo era chiaro, cosa stavano facendo. La cosa che più mi ha scioccato è proprio luso che è stato fatto delle persone. Ovviamente di questo aumento improvviso di tesserati abbiamo informato subito la Commissione».
Giorgio Ferrero non vuole commentare lassalto ai tesseramenti del PD fino al termine del Congresso ma, raggiunto telefonicamente lunedì, si limita a parlare di «regole scellerate» e aggiunge «di non avere nulla di personale contro Francesca Ferraris». Questultima, invece, ha deciso di fare un passo oltre la competizione politica e, sul caso dei tesseramenti last minute, chiede esplicitamente lintervento della commissione per il Congresso. «Pongo la questione morale sulle cose che tutti abbiamo visto e prendo le distanze da questi atteggiamenti che non condivido per nessuna ragione. Il PD non ha nulla a che vedere con questo modo di far politica». Un modo che non è piaciuto neanche al consigliere comunale Vincenzo Calvo. «Ho intuito che qualcosa non andava quando sono arrivato al seggio e ho sentito che la tensione si tagliava con il coltello. Ora mi chiedo: è giusto consentire di tesserarsi seduta stante a cittadini che non sanno neanche che cosè il PD?».
Riccardo Santagati
@rickysantagati