Cerca
Close this search box.
Cerchio nel grano di Portacomaro
Attualità

Geometria e trattorino: a Portacomaro il cerchio nel grano creato da Beppe Gargarella

Un perfetto disegno geometrico che si estende su una superficie di 2.500 mq realizzato su una collina alle porte del paese

A Portacomaro d’Asti il primo cerchio nel grano firmato dall’artista Beppe Gargarella

Il cerchio nel grano, comparso su una collina di Portacomaro d’Asti, durerà una decina di giorni, ma di certo resterà una delle opere più originali firmate dall’artista Giuseppe Gargarella.

Mercoledì pomeriggio, dopo aver progettato il disegno geometrico che più gli sembrava adatto al terreno prescelto, Giuseppe ha avviato il suo trattorino e con l’aiuto della moglie Lucia ha lavorato sodo per creare, con pochissimi strumenti, un cerchio nel grano di 2.500 mq. Un’opera straordinaria, ma in realtà frutto di calcoli geometrici, fantasia e dell’indiscutibile talento dell’artista che non ha frequentato alcuna scuola d’arte specifica sebbene abbia aperto, in paese, un atelier molto conosciuto e apprezzato per la versatilità delle su opere: “L’Angolo dell’Arte”.

“Ero responsabile commerciale di un’azienda – racconta contattato dopo il clamore suscitato dall’ultima fatica – ma ho sempre avuto l’hobby della scultura, dei quadri e infatti mi piace molto scolpire e dipingere. Faccio arte perché mi piace, non per guadagnare soldi e non do un valore economico alle mie opere per non sminuirle”.

Come nel caso del cerchio nel grano che ora svetta su una collina all’ingresso del paese e che, di per sé, è un’opera effimera destinata a sparire o restare nelle foto aeree scattate da un drone.

Affascinato dall’idea del disegno geometrico

“Mi ero dato l’obiettivo di far trascorrere un Ferragosto diverso anche in vista della festa del paese programmata per domenica – continua l’artista – Ho quindi chiesto al proprietario del terreno di poterlo usare per creare il cerchio nel grano perché mi affascina l’idea del disegno geometrico e della sua perfezione”.

Certo non è stato semplice creare l’opera su un terreno scosceso, tra erba alta e senza poter vedere dal cielo come stesse venendo nel suo insieme, ma per essere un primo tentativo di questo tipo è andata molto bene.

I cerchi nel grano sono tra le opere più fotografate nel mondo e per molti rappresentano un vero enigma: com’è possibile crearle nel giro di poche ore senza lasciare tracce evidenti nel terreno? In realtà per realizzare un cerchio nel grano occorrono pochi strumenti e un terreno adeguato. Non servono gli alieni per spiegare la loro presenza in diverse parti del mondo e anche nell’Astigiano ci sono stati precedenti molto curiosi, non da ultimo nella zona di Cocconato.

Opere umane, ma per Beppe c’è di più

Beppe Gargarella ha una sua posizione su questo tema che appassiona milioni di persone nel mondo: “C’è qualcosa di strano nei cerchi nel grano, – spiega – perché l’80% è riconducibile a mani umane, ma c’è un 20% con anomalie strane che sembra impossibile sia stato realizzato dall’uomo”.

Senza dubbio Gargarella non ha nulla a che fare con gli alieni, ma è grazie alla sua abilità che riesce a creare opere d’arte di pregio, molte delle quali l’hanno portato su riviste specialistiche e di settore.

Il cerchio nel grano di Portacomaro è un “di più” nella sua carriera d’artista nella quale pittura e la scultura rappresentano la naturale espressione del suo io più profondo, dove ogni lavoro contiene un pezzo del suo pensiero, del suo romanticismo e della sua malinconia. Un autore a tutto tondo che, in questo caso, ha voluto mettere da parte pennelli, acquerelli, acrilici e scalpello e sfruttare la tavola della natura quale tela su cui esprimere una parte di se stesso e della sua passione per la geometria.

L’opera non ha un titolo, ma in questo caso sarebbe anche superfluo perché la meraviglia che suscita osservandola dall’alto, tra le verdi colline dell’Astigiano, non ha bisogno d’altro.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale