La Mille Miglia, mitica competizione, che cosa suscita in Gianfranco Imerito? Racconti, ricordi, aneddoti…
«Parliamo dei tempi d’oro dell’automobilismo. La corsa si disputò dal 1927 al 1957: mio padre, grande appassionato nonché cronometrista sportivo negli anni ‘80, ‘90 e 2000 me ne parlava. Io ero piccolo e mi trasmise questa passione per le auto e le competizioni.»
Doveroso spazio al rally: quali le gare rimaste nel cuore?
«Ho gareggiato dal ‘79 al 2014, con anni migliori dal 1984 al 2006. Sono stato due volte campione d’Italia e una volta campione europeo e altre due volte vicecampione d’Italia. Cito in particolare quattro gare: nel 1985 il Rally di Carmagnola con Mario Viotti, terzi assoluti con una Ford Escort 1600 gruppo A; poi il Rally del Salento con Piero Liatti, primo successo assoluto a livello internazionale; il Montecarlo 1992 con Colbrelli su una Ford Sierra 4WD, undicesimi assoluti e primi gruppo N e infine il trionfo nel Rally di Messina 2002 con Maurizio Ferrecchi su una Peugeot 206 WRC.