Per una volta non è Palazzo Alfieri ad essere al centro della querelle politica/culturale astigiana, ma ledificio prospiciente che si trova dallaltro lato di via Goltieri, lex Centro
Per una volta non è Palazzo Alfieri ad essere al centro della querelle politica/culturale astigiana, ma ledificio prospiciente che si trova dallaltro lato di via Goltieri, lex Centro Giovani, oggi sede della nuova Biblioteca Giorgio Faletti. Tutto nasce dopo il ritrovamento, tempo addietro, di alcuni reperti romani nel piano interrato delledificio. Due ampi locali, la cui costruzione risale alletà romana (pur con unaltra conformazione) avrebbero dovuto ospitare il magazzino della biblioteca con buona parte dei suoi volumi.
In uno dei sotterranei sono stati rinvenuti i resti di quelle che potrebbero essere state delle terme: «Un piccolo pezzetto ma sicuramente importante per ricostruire la storia della città» aveva commentato, nel febbraio del 2014 durante un sopralluogo con i giornalisti, Alberto Crosetto della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte. Era stata rinvenuta anche una vasca nella quale, sempre in età romana, si ritiene venisse lavorata la calce.
Ora sono i consiglieri di minoranza, Massimo Scognamiglio (Federazione della Sinistra) e Davide Giargia (M5S) a chiedere al sindaco quale siano i progetti dellamministrazione per valorizzare queste importanti testimonianze della storia cittadina. Partendo dal fatto che sono stati effettuati, nei sotterranei dellex Centro Giovani, diversi lavori sotto la supervisione della Soprintendenza, i consiglieri ricordano «limportanza storica e documentaristica di tutti i reperti ritrovati e il fascino che tali reperti emanano», aggiungendo «che lamministrazione comunale, la biblioteca e tutti coloro che hanno avuto il privilegio di ammirare i resti archeologici concordavano nel conservare e rendere visibile quanto emerso dagli scavi».
Sembrerebbe che il futuro dei reperti sia piuttosto incerto e girano voci che gli stessi rischierebbero di essere ricoperti dopo leventuale nulla osta della Soprintendenza. Da qui linterpellanza di Scognamiglio e Giargia volta a capire che fine faranno i resti trovati, se saranno valorizzati o, come alcuni sostengono, ricoperti dopo essere stati catalogati e fotografati. I consiglieri vogliono sapere quali decisioni assumeranno il sindaco e la Giunta in merito a questi frammenti di storia «che costituiscono non solo un patrimonio per lintera città, ma che possono essere visti da tutti coloro che quotidianamente si recano in biblioteca, nonché dai turisti in visita ad Asti».
r.s.