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Gioco d'azzardo: una piaga da cui difenderci
Attualità

Gioco d’azzardo: una piaga da cui difenderci

Se ne è parlato in una conferenza organizzata dal Partito Democratico con il sindaco di Asti Brignolo, la candidata Angela Motta e il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori

Si è tenuta sabato in Comune la conferenza “Con il gioco d’azzardo non si vince”, i cui relatori sono stati il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, la candidata Angela Motta (PD) e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo per il centro-sinistra, che ne sostiene la candidatura. Il tema centrale è stato proprio il gioco d’azzardo, da tempo grave piaga nazionale. “Non bisogna superare il confine fra divertimento e malattia. La ludopatia si sta progressivamente spostando dalle sale al web, un mondo più nascosto e più difficile da gestire”, ha affermato Angela Motta.

È seguito l’intervento del sindaco Fabrizio Brignolo, circa le misure restrittive attuate dall’attuale amministrazione per arginare il problema del gioco: “Asti è stata la prima città del Piemonte ad adottare un regolamento limitativo, riducendo il numero di ore diurne per il gioco a quattro. Si tratta di un problema culturale: le persone riempiono la loro solitudine con il gioco”. È stato poi il turno di Giorgio Gori, ospite d’onore della serata, la cui testimonianza si è tradotta in una sorta di vademecum per la futura amministrazione locale: “I governi hanno visto nel gioco d’azzardo un’ulteriore opportunità per fare cassa.

A Bergamo il problema era enorme: abbiamo cercato di dare una dimensione analitica al problema, raccogliendo dati per più di un anno. Abbiamo fatto quindicimila interviste e abbiamo scoperto che i minorenni sono coinvolti nel gioco. Ho ridotto il numero di ore per il gioco, ho imposto una distanza minima fra slot e luoghi sensibili, ho vietato che si appendessero cartelli di vincite fuori dai bar. Un po’ come il fumo passivo, così esiste anche l’azzardo passivo: il danno si spalma anche su familiari, lavoro e comunità. Dopo aver posto rimedio alla situazione di Bergamo, ho portato avanti una battaglia anti-slot a livello nazionale: il governo si è impegnato a ridurre il numero di slot del 50%. Vale la pena farlo: non possiamo stare a guardare inerti”.

Elisabetta Testa

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