Il presidente dell'Enoteca Regionale di Nizza Pier Giorgio Scrimaglio ha dato le dimissioni martedì sera, durante l'assemblea dei soci. Era in prorogatio dopo la conclusione del primo mandato
Il presidente dell'Enoteca Regionale di Nizza Pier Giorgio Scrimaglio ha dato le dimissioni martedì sera, durante l'assemblea dei soci. Era in prorogatio dopo la conclusione del primo mandato e da tempo il sindaco nicese Flavio Pesce non nascondeva il desiderio di, per dirla in "politichese", dare un segno di discontinuità.
«In effetti avevo giò pronta la mia lettera di dimissioni da tempo ? commenta l'ex presidente ? Il mio proposito era quello portare all'approvazione un bilancio sano, perché il Sindaco continuava a parlare di un fantomatico "buco". Ma abbiamo chiuso in positivo, l'Enoteca è sana e posso dire che non è scontato visto l'azzeramento dei fondi regionali a partire dal 2012 e le condizioni di molte realtà analoghe. Ho messo la mia persona a dispozione a livello volontario per questi 4 anni. Se ci fossero stati spiragli di dialogo avrei continuato volentieri a ricoprire la carica di presidente per proseguire il lavoro fatto. Non avendoli riscontrati, semplicemente 5 minuti dopo l'approvazione del bilancio ho consegnato le chiavi, augurando buona fortuna come credo sia onesto da parte mia».
Riguardo ai citati "conti in ordine", replica immediatamente il sindaco Flavio Pesce: «Il bilancio è sano nella gestione 2013 ma quella 2012 aveva un passivo. Il problema è che su questo non c'è stata chiarezza. C'è un debito cospicuo da parte dell'Enoteca Regionale nei confronti del Comune, non è un dramma, è questione di lavorarci insieme. Rimetteremo a posto il passato con un piano di rientro». La frattura tra Scrimaglio e Pesce appare insomma insanabile: se il primo si lascia andare a frecciate sui "politici a tempo pieno" e su possibili successori "voluti dalla politica", il secondo fa intendere che si sarebbe dovuto vigilare meglio sulle progettualità a lungo termine, vedi alla voce "Wine Shop".
Nessun mistero che sia stata la rivendita di vino in via Carlo Alberto uno dei principali elementi di disaccordo: secondo Scrimaglio, una scelta indispensabile per autofinanziarsi al taglio dei fondi regionali; secondo Pesce, una fonte sì di introito, ma per il quale sarebbe mancata chiarezza sui tempi per portare il punto vendita a regime e un generale business plan. Per il successore nella presidenza dell'Enoteca è ormai diffuso il nome di Gianfranco Berta delle omonime distillerie di Casalotto di Mombaruzzo. Ma, a detta del Sindaco, nulla è ancora scontato: «I tre soci fondatori, ovvero Comune, Unione "Vigne&vini" e Associazione Produttori del "Nizza" devono fare una proposta. Sono convinto che alla fine farà una proposta unitaria e sarà un produttore, vedremo chi».
Fulvio Gatti