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Attualità

Giornalini scolastici, quelle pagine
scritte a scuola tra attualità e ipse dixit

Sui banchi di scuola nascono le testate che da sempre raccolgono la voce degli studenti dei diversi istituti. I ragazzi della redazione del Social Paper ci portano in un viaggio alla scoperta di queste pubblicazioni, che ospitano interventi su temi seri, ma anche rubriche più leggere

Il giornalino scolastico è una realtà presente nelle scuole superiori, ma che a volte passa in sordina e non se ne parla mai in modo esauriente. Le scuole superiori di Asti vantano una buona tradizione in questo campo, infatti tutte o quasi nella loro storia scolastica hanno tentato l’esperienza editoriale. Alcune testate proseguono le pubblicazioni da lungo tempo, come il giornalino “Le Ali di Icaro” del Liceo Scientifico, con alle spalle ben 13 anni di stampa. Altra testata storica è “Sciatàp”, edita dal Liceo Classico, che negli anni ha raccontato vicende studentesche come gite, scioperi e cogestioni, senza dimenticare ovviamente argomenti più di svago. Altri giornalini sono molto più recenti: all’Istituto Monti da sei mesi viene pubblicato “Il Biscotto”, nome scelto quasi per caso tra molti altri, e che prosegue una tradizione editoriale in realtà molto più radicata nel tempo.

Istituto Agrario Penna, dopo alcuni anni senza il suo giornalino, ha ripreso le pubblicazioni. In questo caso si tratta di un progetto portato avanti da una classe quinta, in attesa che l’iniziativa prenda e piede e magari coinvolga altri studenti. Ci sono poi le testate che sono sparite: alcune per mancanza di adesione, altre semplicemente per il cambio di redazione, come il vecchio “Teik Tu” del Monti che è stato soppiantato dal nuovo “Biscotto” dopo sei anni di onorata carriera. Gli argomenti che vengono scelti non vengono censurati dal corpo docenti, a patto che comunque gli articoli siano rispettosi di ogni forma di pensiero e che mantengano un linguaggio appropriato al contesto scolastico. I temi trattati sono più maturi di quanto si possa credere.

In ogni edizione si alternano notizie scorrevoli e piacevoli ad altre più impegnative. Si discutono di molti argomenti di attualità come mafia, il lavoro legato al mondo dei giovani e chi più ne ha, più ne metta. Si parla anche di iniziative scolastiche e di novità legate al territorio astigiano. Insomma, i redattori scolastici e gli intraprendenti giornalisti non si fanno scoraggiare da nessuna difficoltà e cercano in tutti modi di fornire al lettore ogni cosa che richiede come notizie più impegnate e non, giochi, recensioni di libri, film, videogiochi e tutte le rubriche più strane che vengono in mente, come la straordinaria Posta del fegato su “Il Biscotto”, o le pagine di “Sciatàp” dedicate alle peggiori versioni tradotte dal greco e dal latino. Cercando in tutti modi di rendere più leggera la lettura, alternando notizie serie ad altre un po’ più leggere.

Ma la rubrica che regna indiscussa su ogni giornalino che la pubblica è sicuramente quella denominata “Ipse Dixit”. Gli ipse dixit (per chi non ne è al corrente) sono gli strafalcioni o i commenti rilasciati dagli insegnati che gli studenti riportano fedelmente senza cambiare neanche una virgola. Anzi, data l’enormità di spazio dedicata a questa rubrica, ad ogni professore dovrebbe nascere il sospetto che quando si trova di fronte una classe troppo attenta e in trepidante attesa, l’unico interesse sia quello di riportare fedelmente ogni cosa che uscirà dalla sua bocca. I giochi occupano il secondo posto e vengono eseguiti con estrema diligenza quasi sempre tra i banchi, dietro ad una pila di libri e quaderni strategicamente piazzati. I giornalini di solito sono bimestrali ma hanno qualche difficoltà ad uscire nell’ultimo periodo scolastico, quando ogni studente è oberato da prove, ma si può dire che è un impegno rispettato fino all’ultimo.

I caporedattori con cui ho parlato mi hanno confermato che non è per niente facile organizzare un’uscita e mi hanno assicurato che nonostante quello scolastico sia un piccolo giornale, i problemi da affrontare non sono pochi, e a volte i giorni precedenti l’uscita sono causa di numerosi mal di stomaco. Un problema diffuso tra le redazioni sono i costi di produzione: il giornalino “Perito’s Way” dell’ istituto tecnico Artom ha dovuto chiudere due annifa perché non si trovavano sponsor. Altri giornalini vengono venduti, come “Le ali di Icaro” (liceo scientifi co ) e Sciatàp (liceo classico), mentre altri dispongono di fondi scolastici, come “Il Biscotto dell’Istituto Monti”. Ma nonostante tutte le difficoltà che si incontrano nella sua realizzazione, il giornalino scolastico è un’esperienza entusiasmante, grazie alla quale ogni studente può parlare di ciò che lo appassiona senza timore di critiche. E rimane anche uno dei migliori modi per avvicinare studenti di tutte le classi ed età.

Elisa Gibellino

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