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Giuseppe Zedde: «Deciderò all’ultimo quali mezzosangue portare ad Asti»

«L’anno scorso per una circostanza sfavorevole mi sono trovato escluso dalla finale»
Torna difficile nel mondo paliesco, dal punto di vista dell’organizzazione e della cura della scuderia da mandare avanti con le mille problematiche e sfaccettature ad essa abbinate, trovare un proprietario-preparatore e nel contempo ottimo fantino che possa avvicinare Giuseppe Zedde, soprannominato Gingillo.

La sua professionalità è arcinota ed i cavalli da lui seguiti sono quasi sempre da podio nelle competizioni a cui prendono parte. Qualità abbinata a competenza. Nel Palio di Siena dello scorso 3 luglio Zedde ha fornito l’ennesima dimostrazione della sua bravura. Nonostante la busta avesse riservato alla sua Contrada, il Valdimontone, la partenza di rincorsa, Gingillo ha ritentato l’impresa riuscitagli nell’agosto 2018 per la Contrada della Lupa su Porto Alabe, quando, partendo di rincorsa ottenne uno straordinario successo. Nell’ultima Carriera senese andata in scena Zedde, su Comancio, ha offerto una prestazione da protagonista.

Alla chiamata del mossiere dopo l’apertura della busta quando ti sei trovato di rincorsa che cosa hai pensato?

«Speravo ovviamente di partire in una delle due-tre posizioni più basse, poi dopo la quinta-sesta chiamata ho cominciato a sperare di finire di rincorsa. Penso di aver corso un buon Palio, ho dato il meglio di me stesso.»

Precedentemente Zedde, nella stagione 2025, aveva trionfato nel Palio di Legnano vestendo i colori di Sant’Ambrogio.

Positivo il tuo bilancio personale della prima parte dell’annata. Ora l’attenzione è calamitata dalla Carriera dell’Assunta del 16 agosto….

«Dove spero di poter montare un cavallo competitivo, qualitativamente magari anche un pizzico superiore a Comancio. Fondamentale sarà poter contare sull’occhio amico della buona sorte.»

Ti ha soddisfatto l’esito dell’ultima estrazione?

«Tutto sommato direi di si. Avevo già alcune strade aperte tra le Contrade che correvano di diritto e direi che un altro paio sono arrivate con l’estrazione.»

Veniamo ad Asti: pensi di avere in scuderia i soggetti giusti per portare alla vittoria San Lazzaro?

«Penso proprio di si, un paio sono cavalli che già conoscono bene la pista di Piazza Alfieri e questo non è un mistero, ma sto lavorando bene anche su possibili novità che a mio giudizio ad Asti potrebbero fare bene. Deciderò più avanti e nei giorni che precederanno la corsa farò attente valutazioni. L’anno scorso per una circostanza sfavorevole mi sono trovato escluso dalla finale. La batteria in cui ero impegnato era di notevole livello ma senza intoppi imprevisti la finale era alla mia portata.»

Dopo la Carriera dell’Assunta a Siena e il Palio di Asti quali altri impegni avrai prima di terminare la stagione?

«Sarò al via dei Palii di Piancastagnaio e di Castel del Piano.»

Al momento quanti cavalli hai in scuderia?

«Ne ho sedici, contando anche i purosangue che tenevo soprattutto per Legnano. Anche quest’ultimo Palio però nel 2026 passerà ai mezzosangue, pertanto poco alla volta i “puri” che ho provvederò a cederli.»

Infine: quali ritieni possano essere i rivali più temibili per Asti?

«Credo che un occhio di riguardo vada alla Torretta, ma anche Santa Caterina merita la giusta considerazione. Come sempre però in Piazza Alfieri sarà un Palio da battaglia e le sorprese non mancheranno.»

Nelle foto, Giuseppe Zedde, in alto, e nella gallery le fasi immediatamente successive alla partenza della prima batteria del Palio 2024 con Gingillo affiancato ad Amsicora.

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