E’ Giuseppe Zedde, detto Gingillo, l’artefice dei successi che abbiamo elencato. Professionista esemplare, instancabile lavoratore, nel 2024 vestirà in Piazza Alfieri per la dodicesima volta, non consecutiva, il giubbetto del Borgo gialloverde.
Sposato con Federica, Giuseppe è diventato papà lo scorso 12 luglio di Dario, suo primo figlio.
Tornando all’attività agonistica e alle corse, domandiamo a “Gingillo” di ripercorrere i momenti salienti finora vissuti in questo 2024.
«Ho vinto con Aiò de Sedini il Palio Straordinario di Piancastagnaio per la Contrada Castello, portandomi subito al comando e non mollando più la posizione di testa.»
Hai poi corso a Fucecchio, dove le cose non hanno funzionato al meglio…
«Ho montato Zenia Zoe, cavalla della scuderia di Leonardo D’Ascenzo, per la Contrada Querciola. Ho superato la batteria, ma nella finale, dopo una partenza convincente, a causa di un problema fisico accusato in precedenza il rendimento della cavalla dopo un giro è calato e non ho potuto giocarmi al meglio le possibilità di vittoria.»
Procedendo in ordine cronologico è stata poi la volta di Legnano…
«Ho corso nuovamente per la Contrada di Sant’Ambrogio e avevo speranze di fare bene, visto che il cavallo che montavo nel Palio 2023 si era comportato in maniera brillante. Tutto lasciava intendere che potesse fare un ulteriore salto di qualità verso l’alto, puntando alla vittoria, ma purtroppo non è accaduto. La delusione è stata grande, il cavallo anziché manifestare la crescita attesa ha avuto un’involuzione. A Legnano s’impongono solitamente sempre i soliti due-tre soggetti collaudati ed esperti e riuscire a batterli non è facile.»
La stagione ti porta ora verso gli appuntamenti di Siena e Asti.
«Si, l’obiettivo è far bene a Siena nel Palio d’agosto e poi ad Asti andare a caccia del mio quarto Drappo personale per San Lazzaro. Senza scordare che sarò al canapo anche nel Palio ordinario di Piancastagnaio e a Castel del Piano.»
Quanto ti è dispiaciuto saltare forzatamente il Palio senese di luglio?
«E’ stata una rinuncia dolorosa perché c’erano i rapporti con diverse Contrade e avrei potuto fare bene. Già in inverno però me ne ero fatto una ragione, guardando avanti, ad agosto 2024. Il momento ora si sta avvicinando e la situazione, in considerazione delle Contrade che correranno, mi apre più d’una strada. I rapporti ci sono: mi auguro di avere la fortuna e l’opportunità di montare un cavallo con grandi potenzialità. La mia voglia di riscatto dopo l’assenza forzata a luglio è enorme.»
Capitolo scuderia: quanti cavalli hai attualmente?
«Una dozzina, il lavoro non manca. Con me c’è Paolo Mereu che mi dà un aiuto importante.»
Veniamo ad Asti: manca un mese al Palio e sicuramente, con puntualità come ogni anno, San Lazzaro si candiderà per recitare un ruolo da protagonista.
«Sì abbiamo iscritto un buon numero di cavalli per avere a disposizione una scelta più ampia. I soggetti più affidabili saranno comunque quelli consolidati che già hanno corso o provato la pista di Piazza Alfieri, vale a dire Aiò e Cristallo, senza però escludere a priori un paio di possibili novità.»
Ultima domanda: quanto ha inciso sulle scelte dei vari Comitati astigiani il non avere avuto la possibilità di disputare in loco le prove di addestramento?
«A mio parere non molto. Si correva su un ovale, cioè su un tracciato che ben poco aveva da spartire con la pista triangolare di Piazza Alfieri. Le prove di addestramento avevano però il vantaggio di mettere a contatto un paio di volte all’anno i fantini con le dirigenze e i simpatizzanti di Borghi, Rioni e Comuni. Un aspetto questo importante e che purtroppo è venuto a mancare.»
Nelle foto: Giuseppe Zedde su Aiò de Sedini, accoppiata vincente per San Lazzaro nel Palio di Asti 2022; sotto, Gingillo su Porto Alabe, ultima sua vittoria senese nell’agosto 2018 per la Contrada della Lupa.