«Stiamo vivendo una tragedia, è una situazione devastante». Non lascia alcun dubbio il commento di alcuni ambulanti dello storico mercato di piazza Catena alle prese con uno dei peggiori, dal punto di vista commerciale, Natali mai affrontato. La chiusura di metà piazza, quindi l’eliminazione di metà parcheggi, per lasciare spazio al cantiere del vicino condomino (il termine dei lavori è previsto in tarda primavera) è stato l’ultimo problema piovuto sulla testa dei pochi ambulanti rimasti a portare avanti il format un tempo fiore all’occhiello di Asti.
«Abbiamo perso il 70% degli incassi per la presenza del cantiere e per la chiusura della zona durante i Mercatini di Natale – raccontano Monica Brignolo e Vittorina Mirigliani che gestiscono due banchi limitrofi di frutta e verdura – Non pretendiamo di fare chissà quali incassi, ma arrivare a fine mattinata con circa 20 euro parla da sé. In due anni non sono stati in grado di mettere un’insegna, durante i mercatini, per ricordare che da questa parte esiste il mercato dei produttori». Negli ultimi tempi alcuni nuovi operatori, sempre produttori, hanno sperimentato piazza Catena, «ma hanno guadagnato 5 euro a giornata quindi per forza decidono di non venire più». Così, mentre si discute del sempre più probabile spostamento del mercato di piazza Alfieri e piazza Libertà in piazza del Palio, in piazza Catena il declino sembra inarrestabile.
«Piazza da valorizzare»
«Il problema è proprio non saper valorizzare questa piazza, né questo mercato – continuano Brignolo e Mirigliani – Le sembra normale che durante lo svolgimento del mercato, anche se ormai siamo pochi banchi, ci siano auto che passano in mezzo per uscire dal parcheggio? Non c’è decoro, non c’è controllo, ma poi se chiediamo di allargarci di mezzo metro ci dicono che non c’è spazio».
Un confronto, quello tra gli ambulanti di piazza Catena e l’amministrazione comunale, iniziato con l’ex assessore al Commercio Marcello Coppo, oggi deputato, e che oggi prosegue con l’assessore Mario Bovino. «In realtà con lui non ci siamo ancora confrontanti – rispondono gli ambulanti – Venga di mercoledì o giovedì che gli vengono le lacrime agli occhi». I problemi nascono dall’accordo raggiunto tra operatori e Comune, siglato alcuni anni fa, volto a dimezzare gli spazi disponibili per l’allestimento dei banchi, adibendoli a parcheggio h24, in cambio di una riqualificazione dell’offerta mercatale.
«Devono aver capito solo metà del patto – precisa Mirigliani – perché l’accordo era che noi avremmo ceduto metà piazza, ma in cambio avremmo avuto un allargamento, fatto da loro in ufficio tramite graduatoria. Bastava un’ora di lavoro, non di più. Sono passati anni e siamo ancora qui. Tante volte la transenna per chiudere la zona mercatale alle auto dobbiamo metterla noi, spesso ci portiamo da casa la striscia rossa, ma le macchine passano in mezzo ugualmente. Siamo rimasti una decina di banchi, non c’è un’anima perché siamo l’ultima ruota del carro e perché il Comune non sa cosa fare».
«Le nostre proposte»
Eppure non si tratta di sostenere grandi investimenti, ma prestare più attenzione alle necessità degli ambulanti. Soluzioni? Mirigliani lancia alcune proposte: «Tra tutti i produttori saremo una cinquantina di banchi – spiega – Invece di fare mercati sparsi ovunque, se ne organizzi uno ben fatto, perché l’unione fa la forza. Predisponiamo un mercato itinerante, con i prodotti tipici, dove ci siano tutti gli operatori, una volta in piazza Statuto, un’altra alla Torretta e poi in via Gozzano. Tutto pubblicizzandolo sui siti, anche del turismo».
Altra proposta riguarda lo spostamento temporaneo dei banchi, fino alla chiusura del cantiere, in un lato di piazza Catena lasciando libera l’altra metà per far passare le auto in sicurezza e garantire i parcheggi eliminati dai lavori.