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Attualità
La storia

Gli auguri di “Laurina” che di Capodanni ne ha vissuti 106

La straordinaria storia della signora Campia, classe 1915, originaria di Maretto. Dal 1942 attende notizie certe sulla sorte del marito disperso in Russia

Quante volte nei giorni passati abbiamo fatto o ricevuto gli auguri di buon anno?
Auguri sinceri, auguri forzati, auguri svogliati: di qualunque tipo fossero sicuramente nessuno ha ricevuto quelli di una donna che di passaggi di anno ne ha visti 106 e dunque può ben dire la sua ad ogni Capodanno.
Il suo nome completo è Laura Catterina Campia ma tutti la conoscono come “Laurina”, nomignolo che le è rimasto “appiccicato” da quando è nata, ultima di 4 figli nella casa di Maretto dei genitori che poi si trasferirono a Cortandone.
“Laurina”, dall’alto della sua classe 1915 ha una storia da romanzo da raccontare dopo oltre un secolo di vita.
Ha vissuto a Cortandone fino al 1941, quando ha sposato, come in un film, il suo amatissimo ufficiale dell’esercito. Un matrimonio interrotto appena un anno dopo, quando il marito, fra gli ufficiali della Campagna di Russia, entrò nelle liste dei dispersi sul Don, forse fucilato.
Ma Laurina non ha mai smesso di aspettarlo e ancora oggi, a 106 anni, la sua casa di Torino (lasciata da qualche anno per andare a vivere nella casa di riposo Casa Mia di Canova che lei pensa sia un albergo di lusso) porta ovunque i segni di quell’amore con le foto del marito disperso.
Non si è più risposata, non ha avuto figli ma ha continuato a vivere a Torino dove per tanti anni è stata l’efficiente impiegata di un notaio.
La cifra dell’ultracentenaria era la generosità: tutta la sua lunga vita è stata improntata alla beneficenza e all’aiuto del prossimo, dalle offerte per i più poveri al volontariato alla San Vincenzo nella raccolta di indumenti usati.
Chi la conosce la descrive come una “madamin” torinese del secolo scorso: elegante, riservata, indipendente, determinata, educatissima.
Con un lato eccentrico che affonda nella curva Maratona: grande tifosa del Torino, in passato è stata vista seguire la partita con la radiolina all’orecchio nella camera vicina ad un pranzo importante di famiglia.
Ma anche la sua fede granata sa di romanzo: Laurina viveva nello stesso palazzo di un giocatore del Grande Torino schiantatosi in aereo contro Superga.
Nei suoi 106 anni c’è tutta l’eleganza sabauda di una donna che, rimasta sola, ha saputo cavarsela senza mai avere una sola caduta di stile. Fissata con il galateo, si aspetta ancora oggi che gli uomini si tolgano il cappello o il berretto in presenza di una donna.
Le è sempre piaciuto mangiare al ristorante e ogni volta che aveva l’occasione vi invitava parenti e nipoti.
Per attraversare oltre un secolo di vita, vivere due guerre mondiali, accettare il sacrificio dell’amato marito, affrontare il resto dei suoi anni in solitudine, Laurina ha attinto ogni giorno ad una profonda e sincera fede religiosa che ancora oggi l’accompagna e la rende serena.
Fra i vezzi che ama ricordare nei tanti momenti di lucidità dimostrati durante le visite di nipoti e amici, c’è quella sfilata a cavallo, negli Anni Trenta, per il Comune di Baldichieri al Palio di Asti.
La storia di questa donna sia il miglior augurio di buon 2022 a tutti i nostri lettori.

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