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Prastaro Marco
Attualità
In tempo di guerra

Gli auguri di Pasqua del vescovo Marco Prastaro

“Il male, la distruzione, la violenza, l’odio, la guerra e la morte non sono mai bene, non sono mai felicità per l’uomo”

Il messaggio del vescovo Marco Prastaro (foto) per la Santa Pasqua:

“Nella notte di Pasqua, all’inizio della celebrazione, nel momento in cui annunciamo che Cristo è risorto cantiamo: ‘Davvero era necessario il peccato di Adamo, che è stato distrutto con la morte del Cristo. Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore’. Come può essere felice la colpa di Adamo, quella colpa che ha permesso al male, all’egoismo, all’odio di prendere possesso del cuore dell’uomo? In questo tempo di guerra in cui angosciati assistiamo alla distruzione insensata e alla morte di persone innocenti, di malati, di bambini, di anziani inermi, come può essere felice la colpa che ha causato tutto ciò?

Questa colpa non è felice in sé. Il male, la distruzione, la violenza, l’odio, la guerra e la morte non sono mai bene, non sono mai felicità per l’uomo, non sono in nessun modo ciò che Dio ha voluto per le sue creature. Come fa la guerra ad essere una cosa bella? Ci mancherebbe altro di dire che è bello e fonte di felicità tutto questo! L’annuncio pasquale non esalta il male, ma ci dice cosa genera la felicità, anche nella colpa, anche nella guerra: l’avere “un così grande redentore!”.

Ciò che ci rende felici è la certezza che in Cristo, grazie alla sua risurrezione che ha sconfitto il male e la morte, può essere superato ogni male e ogni morte che segna così tragicamente l’esistenza umana. La guerra, questa terribile guerra, può essere superata. Forse per noi sarà “impossibile”, ma per Dio non lo è. Per Dio “è possibile” superare la guerra.

Papa Francesco ci ha indicato una via “concreta” perché ciò che Gesù il nostro redentore ha ottenuto a prezzo del suo sangue possa diventare pace e vita felice per tutti: “La vera risposta (alla guerra) non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo ormai globalizzato – non facendo vedere i denti, come adesso –, un modo diverso di impostare le relazioni internazionali… La cultura della cura, dell’accoglienza, la cultura del farsi prossimo, ecco la via della pace.”

Sarà ragionevole? È solo un ingenuo pensiero buonista? Sarà possibile? Noi cristiani crediamo proprio di sì; nella notte santa di Pasqua cantiamo ancora: “Il santo mistero di questa notte sconfigge il male, lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti. Dissipa l’odio, piega la durezza dei potenti, promuove la concordia e la pace. O notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo creatore!”.

Buona Pasqua. Che sia per tutti la certezza che una vita nuova e diversa (non quella di prima solo un po’ aggiustata!) è possibile. Anche oggi. Anche qui. Nonostante la guerra.

Possibile perché Cristo è risorto. Possibile se “ci rivestiamo di Lui”. Possibile se “cerchiamo le cose di lassù” dove è Cristo.

Vi benedico

+Marco

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