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Attualità

Gli ex-soci conferitori contestano la candidatura di Marmo

Sono decine le famiglie danneggiate economicamente dal crack della Cantina Sociale di Canelli, diretta da Roberto Marmo

Incontro con i candidati “Grillini”

A Canelli lunedì pomeriggio non c’erano solo i simpatizzanti del Movimento Cinque Stelle in platea ad ascoltare Gianluigi Paragone e i suoi. Con lo sguardo fosco e le labbra serrate nella Sala Conferenze della CrAsti di piazza Gancia erano infatti presenti una ventina di ex conferitori della Cantina Sociale di Canelli i quali hanno voluto approfittare del periodo elettorale per esprimere il proprio malcontento attraverso un portavoce: Diego Depetrini (nella foto).

Famiglie in ginocchio dopo il crack della Cantina Sociale

La famiglia di Diego, così come tutte quelle coinvolte nel crack della Cantina, attendono il saldo per le uve conferite (pari a 1,8 milioni di euro da dividere tra i soci) e che difficilmente si vedranno restituire a causa del fallimento dell’enopolio. All’epoca, nel 2014, al vertice vi era il presidente Roberto Marmo, il quale oggi si candida al Senato con Lista Civica Popolare, nell’area del centro-sinistra. Una candidatura questa che in Valle Belbo sembra essere stata mal digerita.

Polemica sulla candidatura

«Siamo basiti e increduli, ci sentiamo beffati – ha detto Depetrini – Come può una persona, che con la propria gestione scellerata ha fatto chiudere una delle più antiche e prestigiose cantine del Piemonte e messo in ginocchio decine di famiglie, pensare di avere l’integrità morale di poter rappresentarci a Roma? Lui, che dopo il fallimento per anni è sparito dalla scena politica locale».

Marmo:«Ho la coscienza a posto»

Girata la domanda a Roberto Marmo così l’ex Presidente della Provincia risponde: «Mi sento a posto con la coscienza, non vedo perché non dovrei candidarmi. Mi spiace per queste famiglie, sono addolorato. Loro sanno, però, che ho rilevato la Cantina Sociale nel 2004, quando essa era sommersa dai debiti. Ho fatto tutto il possibile per risollevarne le sorti e in questo progetto, in cui ho creduto con tutte le forze, ho perso molto sotto il profilo personale ed economico. Sento di potere dare ancora molto a questo territorio».

l.p.

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