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Grana: le 1300 canne dell’organo tornano a suonare

Il maestoso strumento è opera del biellese Giacinto Bruna

Lo storico organo della parrocchia di Grana è tornato a suonare. «Il maestoso organo di Giacinto Bruna, uno strumento di ben 1300 canne, risalente alla prima metà del 1800 è tornato a essere protagonista nell’accompagnare i canti durante le funzioni suonato dal nostro organista Vittorio Dessimone – spiega Gianfranco Balliano, presidente di Grana Arte e Tradizione – la gioia nel sentire le potenti note di quello strumento catalogato come bene storico e artistico e definito da molti esperti ‘degno di una cattedrale’ ha fatto dimenticare la lunga attesa».

Costruito dall’organaro biellese Giacinto Bruna tra il 1832 e il 1835, il monumentale strumento aveva visto l’ultimo restauro nel 1987 «e nel 2018 si è reso necessario procedere a una nuova revisione a cura dell’organaro Alessandro Rigola e a una profonda pulitura alla cassa armonica e alla meccanica che, va ricordato, è interamente di tipo meccanico – prosegue Balliano – anche i volontari dell’associazione hanno contribuito alla pulizia interna ed esterna della cassa armonica e della tribuna e un grazie particolare va rivolto all’impresario granese Franco Balliano per il suo prezioso e insostituibile aiuto». Il restauro è stato finanziato grazie ai contributi della CEI e alle Fondazioni CR Asti e Torino.

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