«Nei giorni scorsi ho vissuto il mio momento di celebrità, perché quando camminavo per la strada tutti mi facevano gli auguri».
Sono le parole del vescovo emerito Francesco Ravinale, dal 2000 al 2018 a capo della Diocesi, ora guidata da monsignor Marco Prastaro. Il riferimento è alla speciale giornata di compleanno vissuta lunedì 17 aprile, quando ha compiuto 80 anni. Ha infatti preso parte prima ad un momento conviviale con il clero al Foyer delle famiglie, durante cui ha spento la candelina sulla torta preparata per l’occasione.
Successivamente ha presieduto una messa nella Cattedrale gremita, concelebrata con il vescovo Prastaro e numerosi sacerdoti e diaconi della diocesi. Tra i fedeli che hanno preso parte alla celebrazione, numerosi rappresentanti delle parrocchie della provincia (alcune delle quali avevano organizzato anche un trasporto in pullman per raggiungere la città) e dell’Associazione Nazionale Alpini.
«Pensavo di essere a disagio, dato che la Cattedrale è la casa del vescovo – confida – e invece mi sono trovato bene».

Il rapporto con Asti
Dopo aver lasciato la guida della diocesi per sopraggiunti limiti di età, nell’ottobre 2018, monsignor Ravinale aveva scelto di rimanere a vivere ad Asti. «Inizialmente – ricorda – pensavo di tornare nel Biellese, zona di cui sono originario, accettando la proposta dell’allora vescovo di Biella che mi aveva proposto una sistemazione. Poco dopo, però, è arrivata anche l’offerta del vescovo Marco Prastaro di rimanere ad Asti. Così ho optato per questa seconda soluzione, considerando che gli Astigiani mi hanno fatto sempre sentire a casa e che la sistemazione presso la congregazione delle suore Figlie di Nostra Signora della Pietà, in cui risiedo, è molto confortevole. Mi sono trovato bene da subito e posso dire che in questi anni ho imparato a fare il pensionato».
La sua presenza, definita in ambito diocesano «molto discreta e preziosa», è apprezzata in particolare dal vescovo Prastaro, con cui c’è buona collaborazione. Tra gli impegni che lo coinvolgono, la disponibilità a celebrare il sacramento della confessione ogni mercoledì mattina nella chiesa di San Secondo.
