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«Grazie al Giorno del ricordo il capitolo delle foibe è noto a tutti»

Il Prefetto Claudio Ventrice alla cerimonia promossa per commemorare le vittime dei massacri e l’esodo giuliano dalmata

«Il capitolo delle foibe è ormai noto a tutti. Ma non è sempre stato così. Di questo tema si è parlato molto dopo che è stata approvata la legge istitutiva del Giorno del ricordo, esattamente 20 anni fa».
Sono le parole del Prefetto Claudio Ventrice in occasione della cerimonia, organizzata dalla Prefettura e svoltasi ieri (venerdì) nel salone del Consiglio provinciale, alla presenza di numerose autorità e di una rappresentanza di studenti delle scuole superiori.
Dopo il saluto del vice presidente della Provincia Simone Nosenzo, la parola è passata al Prefetto.

L’intervento del Prefetto Ventrice

«Il capitolo delle foibe – ha affermato – è ormai noto a tutti: si studia a scuola, ne parlano i giornali e numerosi sono i libri e i film su questo brutto capitolo della storia. Ma non è sempre stato così. Questo tema è stato trattato negli ultimi 20 anni, esattamente grazie alla legge 92 del 2004 che ha istituito questo giorno, il 10 febbraio, per commemorare le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata dopo la sconfitta dell’Italia nella seconda Guerra Mondiale, ricordando tutte le sofferenze patite da esuli e popolazioni di confine. Una ricorrenza che costituisce un fattore di unità della nostra comunità nazionale nel segno del ricordo e della solidarietà.
Come ha recentemente affermato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha continuato – la solidarietà è una pietra angolare degli ordinamenti, che la nostra Costituzione riconosce come presupposto di uno sviluppo davvero civile e che rappresenta un pilastro della nostra civiltà europea».
Per poi ricordare il comune denominatore di due ricorrenze che si svolgono a poca distanza l’una dall’altra: la Giornata della memoria, per omaggiare le vittime dell’Olocausto, e, appunto, il Giorno del Ricordo. «Due occasioni – ha affermato – per ricordare eventi tragici e sottolineare la lucida follia, la pazzia di chi ha commesso queste atrocità. Voi ragazzi, che siete il futuro della nostra Italia – ha detto rivolgendosi agli studenti presenti in sala – mi auguro che teniate bene in mente ciò che è successo, ciò che hanno patito i nostri connazionali».
«Il senso di questo incontro – ha concluso – è infatti quello di tramandare, soprattutto ai giovani, la conoscenza di quei tragici eventi per lavorare a lungo affinché non accadano più. Un lavoro che deve accomunare istituzioni, università e scuole».

L’analisi storica

Ad intervenire anche l’on. Marcello Coppo, che ha posto l’accento sul «negazionismo che ha avvolto per decenni questo pagina della storia, che vede al centro le atrocità commesse dalla Jugoslavia comunista di Tito».
Nel corso dell’incontro sono state descritte le complesse vicende del fronte orientale attraverso un’analisi curata dal giornalista Vani Cornero e da Gianfranco Imerito, ex assessore alla Cultura del Comune di Asti. I due relatori si sono alternati tracciando un quadro storico che, partendo dalle origini e passando per la “Vittoria mutilata”, ha ripercorso, con l’ausilio di mappe e documenti d’epoca, le dinamiche che hanno determinato i tragici eventi che colpirono decine di migliaia di connazionali.
I contributi dei relatori sono stati intervallati dalla lettura di alcuni brani, tratti dai volumi “La foiba grande” di Giancarlo Sgorlon e “Foibe” di Gianni Oliva, interpretati dall’attore e regista astigiano Aldo Delaude.
All’evento hanno presenziato le massime autorità civili e militari della provincia, i vertici delle istituzioni locali, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e del mondo sindacale, datoriale, culturale ed economico astigiano, i componenti della Consulta provinciale studentesca e alcune classi degli istituti superiori Artom e Monti.

Photogallery a cura di Agostino Santangelo

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