Le immagini le abbiamo viste in televisione: tra i milioni di profughi che hanno lasciato l’Ucraina, invasa e bombardata dall’esercito russo, ci sono molte persone in fuga con i loro inseparabili animali domestici.
Al guinzaglio, in un trasportino o, letteralmente caricati sulle spalle dei loro proprietari, cani e gatti vengono portati in salvo dalle bombe essendo, tutti gli effetti, membri della famiglia. Perderli significa vivere un altro dramma in una situazione già disperata. Per questo l’accoglienza, ad Asti, è dedicata anche ai piccoli animali in fuga.
«Anche sul territorio di Asti, così come indicato dalla Regione Piemonte – commenta il sindaco Maurizio Rasero – si stanno attivando, su base volontaria, medici veterinari per sostenere i profughi che con i loro animali scappano da una vera e propria catastrofe. Ritengo che anche questa tipologia di intervento sia importante non solo perché tutela gli animali e la loro salute, ma anche perché dona conforto ai profughi che, scappando dal loro Paese e lasciando i loro famigliari e le loro case, rafforzano con il proprio animale domestico quel legame affettivo che, quasi sempre, rappresenta tutto ciò che rimane loro».
Proprio per questo, il consigliere comunale Gianbattista Filippone, veterinario, ha deciso di prestare, gratuitamente, le cure del caso agli animali da compagnia arrivati insieme ai profughi.
«Mi attiverò per far partire una raccolta cibo presso la mia struttura e, grazie alla collaborazione con i volontari dell’AVI (ambulanze veterinarie Italia), quanto raccolto verrà consegnato presso i centri di accoglienza. – racconta Filippone – Saranno poi gli stessi volontari dell’AVI ad accompagnare in clinica gli animali con i loro proprietari. Faccio, quindi, appello a tutti coloro che vorranno donare cibo o farmaci veterinari che non usano più, affinché aderiscano a questa iniziativa di solidarietà».
Laddove altri medici veterinari fossero interessati ad attivare iniziative di questo genere possono contattare l’Ufficio Ambiente del Comune di Asti.